spazzatura
s. f. [der. di spazzare]. – 1. L’operazione, il lavoro di spazzare: la s. delle strade; la s. delle scale viene fatta tre volte alla settimana. 2. Con valore concr., l’insieme dei rifiuti solidi, della polvere e di tutto quanto viene spazzato via o comunque raccolto per essere eliminato: raccogliere la s.; secchio, bidone, cassetta per la s. o della s.; uno che va ricogliendo la s. da Santa Maria a Verzaia (Boccaccio). 3. In usi fig., con tono spreg.: a. Roba di nessun valore, da buttarsi via: guarda che non vendiamo mica s.!; da quel robivecchi non c’è niente di buono, solo spazzatura. Anche in paragoni, per qualificare gente da nulla, indegna o miserabile: non siamo s.; ci trattano come se fossimo spazzatura! b. In funzione appositiva (e in forma invar.), nel linguaggio giornalistico (generalmente come traduz. dell’ingl. trash), qualifica attribuita in tono polemico a prodotti ritenuti di cattiva qualità, di breve durata nel tempo, messi sul mercato a basso prezzo al fine di ottenere guadagni immediati; più spesso, con riferimento al mondo dello spettacolo o dell’editoria, detto di programmi, trasmissioni, pubblicazioni considerati come ricettacolo di volgarità, programmati o diffusi solo per andare incontro ai gusti di un pubblico largo e poco esigente: film s., trasmissioni s.; libri, riviste s.; giornalismo, televisione spazzatura.