sparviero
sparvièro (o sparvière; ant. sparavière e sparavièri) s. m. [dal provenz. esparvier, e questo dal germ. sparwāri, propr. «aquila dei passeri», cioè «uccello che caccia e mangia i passeri» (comp. di sparwo «passero» e ari «aquila»)]. – 1. a. Uccello rapace della famiglia accipitridi (Accipiter nisus), a distribuzione eurasiatica, escluse le aree tropicali sud-orientali, e presente anche nel Nord Africa; in Italia la specie si trova sia con popolazioni sedentarie nidificanti, sia con contingenti migratorî e svernanti. Nel maschio adulto la parte superiore del piumaggio è di colore grigio ardesia, con guance e parti inferiori rossicce; nella femmina le parti superiori sono più scure e le inferiori biancastre; di abitudini tipicamente forestali, questi uccelli si alimentano principalmente di uccelli passeriformi di piccole dimensioni. b. Con specificazioni varie, è anche nome di altri falconidi, tra i quali l’astore (s. da colombi o s. terzuolo), il falcone (s. pellegrino), lo smeriglio (s. smeriglio). c. In funzione di agg. (f. -a), letter., da sparviero, quindi audace e rapace a un tempo: il suo piglio di ardito e spicciativo furfante, la sua faccia sparviera (Bacchelli). 2. Nel Rinascimento, denominazione dei baldacchini da letto quadrangolari, così chiamati perché forniti di cortinaggi aventi l’aspetto di uno sparviero con le ali aperte. 3. Arnese, costituito da una tavoletta di legno munita nel centro della faccia inferiore di un’impugnatura; serve per portare una piccola quantità di malta così che il muratore possa tenerla in prossimità della parete, prelevarla agevolmente con la cazzuola e con questa lanciarla contro la parete per formare l’intonaco. 4. Altro nome della rete da pesca detta anche giacchio e rezzaglio.