spandere
spàndere v. tr. [lat. expandĕre, comp. di ex- e pandĕre «aprire, distendere»; v. espandere]. – 1. a. Stendere uniformemente su un’ampia superficie: s. il frumento sull’aia perché si asciughi; Dov’era l’ombra, or sé la quercia spande Morta, né più coi turbini tenzona (Pascoli); poet., allargare, distendere: Quanto più disïose l’ali spando Verso di voi (Petrarca). b. Versare, spargere fuori: s. il vino sulla tovaglia; s. acqua, nell’uso fam., orinare; s. lacrime, piangere: guarda quel grande che vene, E per dolor non par lagrime spanda (Dante). c. Diffondere, emanare: la lampada spandeva nella stanza una luce fioca; le mimose spandono nell’aria un acuto profumo. d. fig., letter. Divulgare, mettere in circolazione notizie: s. voci allarmanti. Più genericam., far uscire dalla bocca, parlando: Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte Che spandi di parlar sì largo fiume? (Dante); sopra la lor tetra Noia le facezie e le novelle spandi (Parini). e. Con uso assol. nella locuz. fam. spendere e spandere, spendere con grande larghezza, scialacquare: spende e spande come se fosse un miliardario. 2. intr. pron. a. Estendersi, allargarsi: la macchia di sugo si sta spandendo sulla tovaglia; Come il grano lanciato dal pieno Ventilabro per l’aria si spande (Manzoni). b. Diffondersi, propagarsi in uno spazio più o meno ampio: il fuoco si spandeva per tutta la casa; un profumino d’arrosto si spande per la cucina; e in senso fig.: Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande Che per mare e per terra batti l’ali, E per lo ’nferno tuo nome si spande (Dante); si spandea lungo ne’ campi Di falangi un tumulto e un suon di tube (Foscolo). c. Versarsi fuori da un recipiente: il boccale è troppo pieno, e il vino rischia di spandersi sulla tavola. d. Riversarsi, accorrere: La gioventù del loco Lascia le case, e per le vie si spande (Leopardi). ◆ Part. pres. span-dènte, anche come s. m. con sign. particolare (v. la voce). ◆ Raro e ant. il part. pass. spanduto, è comune invece, spec. in usi region. o letter., la forma spanto, sia con funzione participiale: chi è che ha spanto il vino sulla tovaglia?; ho rovesciato il vaso e tutta l’acqua s’è spanta sul pavimento; sia come agg., nel sign. di disteso, aperto e sim.: Di lui parlò ’l rabbino al Dio d’Abramo, A braccia spante volto all’Orïente (Pascoli).