spallina
s. f. [der. (nel sign. 4, dim.) di spalla]. – 1. Ciascuno degli ornamenti che i militari portano sulla giubba in corrispondenza delle spalle; introdotte all’inizio del sec. 18°, le spalline ebbero in origine la funzione di proteggere le spalle da colpi di sciabola, ed erano perciò di metallo, rivestite di tessuto; verso la metà del Settecento vennero usate come ornamento e distintivo del grado per gli ufficiali (donde l’espressione fig. guadagnarsi le s., la promozione a ufficiale, e quella, più generica, bagnare le s., per la quale v. bagnare): terminavano all’estremità della spalla con una parte tondeggiante da cui pendeva sul braccio una frangia, ed erano soprattutto ricche nelle alte uniformi. In Italia, dopo la seconda guerra mondiale, sono state abolite nell’esercito, ma si conservano in alcuni corpi speciali (carabinieri, corazzieri). 2. Imbottitura in corrispondenza delle spalle, in abiti maschili o femminili. 3. Ciascuna delle sottili strisce di stoffa che, passando sopra le spalle, sostengono sottovesti, capi di biancheria femminile, abiti da sera, e qualsiasi indumento che sia ampiamente scollato. 4. In zoologia, piccolo sclerite alla base delle ali anteriori di alcuni lepidotteri e imenotteri, sinon. di tegula, scapola.