sormontare
v. tr. e intr. [comp. di sor- e montare] (io sormónto, ecc.). – 1. tr. Montare, salire al di sopra, oltrepassare: l’acqua ha sormontato gli argini; più com. in senso fig., vincere, superare, con accezioni varie: s. ogni difficoltà, ogni ostacolo; il ciclista ha ormai sormontato il gruppo; una lieve sonnolenza e ottundimento dei sensi, che la bambina sormontava con la buona volontà (Morante). 2. tr. Stare sopra, elevarsi al di sopra: la loggia è sormontata da statue di marmo; una grande vetrata sormonta il portale; in senso fig., poco com.: Iddio ... sormonta il pensar delle menti umane (D. Bartoli). 3. intr. (aus. essere), ant. e letter. Salire, montare in alto: Poi che sormonta riscaldando il sole (Petrarca); salire fino a: Non potria s. alle sue cime (Poliziano); fig., crescere in potenza, predominare: È chi podere, grazia, onore e fama Teme di perder perch’altri sormonti (Dante); allora cominciò a s. Messer Maffeo Visconti (Compagni). ◆ Part. pass. sormontato, con uso verbale e di agg.: una vasca di pietra sormontata da un sasso da cui spuntava un tubo (Piovene); in partic., in araldica, attributo delle figure accompagnate da altre poste superiormente; spacco sormontato, in sartoria, sovrapposto.