sorgente
sorgènte (letter. ant. surgènte) s. f. [femm. sostantivato del part. pres. di sorgere]. – 1. Il punto e il luogo in cui scaturisce, per defluire, una vena d’acqua sotterranea; anche, lo specchio d’acqua che tale vena forma prima di defluire: bere, lavarsi, rinfrescarsi a una s.; una fresca s. di montagna; una zona ricca di sorgenti; le s. del Tevere, dell’Arno; acqua di sorgente. Con sign. più specifico, in idrogeologia, il punto dove fuoriesce il troppo-pieno di una falda acquifera quando il suo livello si innalza al di sopra della superficie limite di equilibrio idrostatico. In relazione alla continuità e alle variazioni di portata: s. perenne; s. semiperenne, che si estingue in periodi di siccità; s. temporanea, detta intermittente se funziona a periodi regolari, irregolare se a periodi variabili, effimera se con brevi periodi di attività. In relazione alla natura del terreno, al modo di manifestarsi, agli strati di alimentazione: s. artesiana, le cui acque fuoriescono da una falda (falda artesiana) compresa e compressa tra due strati impermeabili; s. di emergenza, determinata dall’affioramento della falda freatica, talora temporanea; s. di contatto, legata al defluire delle acque da una falda freatica contenuta in una formazione permeabile a contatto con una impermeabile sottostante; s. di sbarramento, dovuta all’affiorare delle acque in presenza di ostacoli (strati impermeabili, faglie, ecc.); s. di fessura, le cui acque fuoriescono da fratture, faglie, ecc.: un particolare tipo di sorgente di fessura è la s. carsica, alimentata da acque che circolano in un sistema di condotti e cavità formatisi entro rocce idrosolubili per allargamento di fessure ivi esistenti: può essere temporanea o intermittente a sifone (v. sifone, n. 2) se alimentata da acque della zona di assorbimento superiore, perenne e anche di grande portata se alimentata da acque di zone profonde; s. termale, s. termominerale, alimentate da acque giovanili o da acque vadose spintesi in profondità (v. termale); s. sotterranea, collegata al vulcanismo postumo, che emette acqua o gas (per es., geyser, soffioni boraciferi, ecc.); s. subacquea, quella la cui canalizzazione sotterranea si spinge al disotto di un fondo marino, lacustre, fluviale, per cui viene rispettivam. detta s. sottomarina, sublacustre, subfluviale o subalveale. 2. fig. a. letter. Origine, causa prima: la guerra può essere soltanto s. di sventure; la ricchezza è spesso s. di preoccupazioni; spese vane o stolte, sorgente di molti mali e fisici e politici (Genovesi); per risolvere la questione, bisogna risalire alla sua sorgente. b. In fisica, s. di radiazioni, o di energia raggiante, corpo che emette radiazioni elettromagnetiche o corpuscolari: s. di luce, s. di elettroni, ecc.; analogam., s. di onde elastiche, e in partic. s. sonora, corpo che emette onde elastiche, e in partic. sonore. Con sign. diverso, s. di energia, sostanza potenzialmente atta a fornire energia; o deposito, riserva di energia: i combustibili solidi e liquidi sono fra le principali s. di energia; un bacino idrico è una s. di energia; anche con il sign. di generatore, cioè di macchina o dispositivo che fornisca energia: un alternatore è una s. di energia elettrica. Nella teoria dei campi fisici, con sign. generico, l’ente da cui trae origine un campo (scalare, vettoriale, ecc.), come, per es., nell’espressione: una corrente elettrica è la s. di un campo magnetico; in questo sign., in relazione alla natura del detto ente, si parla di s. scalare (o di rango 0), vettoriale (o di rango 1), tensoriale di rango 2, tensoriale di rango 3, ecc.; è una sorgente scalare, per es., una carica elettrica, detta anche polo, mentre un esempio di sorgente vettoriale è un dipolo o un momento dipolare, di sorgente tensoriale di rango 2 è un quadrupolo o un momento quadrupolare, ecc. Con sign. specifico, sorgente di un campo vettoriale è ogni punto del campo in cui la divergenza del vettore del campo sia non nulla; il valore della divergenza si chiama intensità o portata della s., e quest’ultima si dice s. positiva o s. propriamente detta oppure s. negativa o pozzo a seconda che la divergenza sia positiva oppure negativa (comunque, si tratta ovviamente di sorgenti scalari): le linee del campo divergono, cioè nascono, da una sorgente positiva e convergono, cioè terminano, in una sorgente negativa. c. In informatica, codice s., o semplicemente sorgente, al maschile, il codice scritto in un linguaggio di alto livello che il compilatore traduce in codice oggetto, ossia solitamente in forma eseguibile o binaria, che può essere direttamente interpretato dalla macchina.