sordomuto
agg. e s. m. (f. -a) [comp. di sordo e muto]. – Che manca della facoltà di udire e di parlare, che è affetto da sordomutismo: un ragazzo s.; frequente l’uso sostantivato: un s., una s., l’istituto dei sordomuti. Anche in giustapposizione, sordo e muto (nel quale caso i due aggettivi si declinano entrambi: una ragazza sorda e muta, un gruppo di sordi e muti); talora le due varianti si alternano nello stesso contesto: fin dai primi giorni io aveva acquistato un amico ..., sordo e muto, di cinque o sei anni ... il sordomuto aveva una gran simpatia per me (Pellico). La qualifica di sordomuto è oggi ritenuta non soddisfacente sul piano scientifico, in quanto mette le due minorazioni sullo stesso piano e lascia nell’ombra la dipendenza patogenetica del mutismo dalla grave ipoacusia, per cui le si preferisce l’espressione sordo prelinguistico, ossia divenuto tale prima dell’acquisizione del linguaggio.