sopra- (o sovra-). - 1. Con funzione locale, indica cosa che sta sopra un'altra, che la copre, la riveste e sim. (sopraccarta, sopracciglio, soprammanica, soprascarpe, sovrastampa) o ha accezioni simili a quelle della prep. sopra, come in sopraelevare, soprattutto e, in senso fig., sopraffare, sopraggiungere, soprassedere, ecc. 2. Può indicare aggiunta (come in soprannome) e spec. qualche cosa che si dà o si esige in più, come supplemento: soprammercato, soprappaga, soprapprezzo, soprattassa. 3. Può indicare il superamento di un limite numerico, quantitativo, temporale (sopranno, soprannumero, sopravvivere), o di una misura in genere, e perciò anche eccesso: sovrabbondare, sovraccarico, sopraggravare, sopravvalutare. 4. Riferito a cosa che è al disopra, che trascende: soprannaturale, soprasensibile, sovrumano. 5. Per denotare superiorità di grado o di funzione: soprintendente. 6. Per dare valore di superlativo: sopraffino, soprappieno. 7. Col sign. di "su, precedentemente", in un gruppo di composti che si possono anche scrivere staccati (e per i quali esistono sinonimi composti col pref. su-): sopraccennato, sopraddetto, sopraindicato, soprammenzionato, soprarriferito, ecc.