soggiornare
v. intr. e tr. [lat. *subdiurnare, der. del lat. diurnus (v. giorno)] (io soggiórno, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Fare soggiorno; dimorare, trattenersi per un tempo più o meno lungo in uno stesso luogo: aveva soggiornato per quasi un anno in Riviera. Estens., poet., trascorrere anche breve tempo (cioè qualche ora) in un luogo, soprattutto per riposo: Sovente in questo loco mi diporto, Qui vegno a soggiornar tutta soletta (Poliziano). b. fig., ant. Indugiare, attardarsi: Bradamante ricusa, come quella Ch’in fretta gìa, né soggiornar volea (Ariosto). 2. tr., ant. a. Dare da mangiare al bestiame, custodirlo; per estens., di persone, ospitarle, mantenerle: gli è giuocoforza Di soggiornar tai pazzi (Buonarroti il Giov.). b. tosc. S. una stanza, un magazzino, dare aria aprendo le finestre o l’ingresso. ◆ Part. pres. soggiornante, anche come s. m. e f., chi fa soggiorno in un luogo di non abituale dimora, a scopo turistico o per altro motivo.