soft power
loc. s.le m. inv. Potere, influenza sottile e penetrante, che fa leva su argomentazioni di carattere ideale o su una capacità di suggestione. ◆ Il Vaticano possiede il miglior soft Power del mondo, una rete di intelligence unica al mondo (Foglio, 17 gennaio 2000, p. 1, Prima pagina) • [tit.] Se l’America riscopre la forza del soft power / Per comunicare meglio, adesso gli Stati Uniti dovranno prima reimparare ad ascoltare [testo] Negli ultimi anni i sentimenti antiamericani si sono intensificati e, di conseguenza, il soft power degli Stati Uniti – la loro abilità di attirare gli altri attraverso la legittimità delle loro politiche e i valori su cui esse poggiano – sta vivendo una fase di declino. (Joseph S. Nye, Riformista, 3 novembre 2004, p. 3, Focus) • La Cina, grazie alla vetrina olimpica, proporrà il proprio progetto di crescita economica e autoritarismo politico a quel vasto mondo che diffida della democrazia come di un «prodotto occidentale». Se riuscirà a farlo in modo credibile, senza che l’evento olimpico venga disturbato dai «provocatori» dei diritti civili, finalmente Pechino mostrerà di essere dotata di quel soft power che fino ad oggi le aveva impedito una candidatura credibile per una posizione di leadership del sistema politico internazionale. (Vittorio E. Parsi, Avvenire, 30 dicembre 2007, p. 15, Agorà Domenica).
Espressione ingl. composta dall’agg. soft (‘moderato, temperato’) e dal s. power (‘potere, potenza’).
V. anche hard power.