soffietto
soffiétto s. m. [der. di soffiare, per influenza del fr. soufflet]. – 1. Utensile usato, spec. in passato, in casa e da artigiani per ravvivare il fuoco: è costituito da due tavolette di legno, di forma per lo più triangolare o di cuore, unite a cerniera a un estremo e collegate da una striscia di cuoio tutt’attorno; in corrispondenza dell’estremo a cerniera termina con un becco aperto, mentre in una delle tavolette un foro munito di un coperchio interno di cuoio funzionante da valvola permette all’aria di entrare quando le due tavolette si allontanano, e di venire espulsa dal becco terminale quando si riavvicinano. 2. Altro nome, meno com., del mantice delle carrozze. 3. Elemento (talora detto anche mantice) estensibile mediante piegatura a libretto, di pelle o di altro materiale flessibile, che costituisce le pareti di una camera deformabile di apparecchiature e strumenti varî o di particolari oggetti: il s. (o il mantice) della fisarmonica; il s. degli scarponi (da montagna), costituito da due strisce di morbida pelle cucite lungo i bordi laterali della grossa linguetta, che si piegano allacciando lo scarpone e impediscono l’infiltrazione di acqua, neve, pietrisco, e sim.; con questo sign. è soprattutto usata la locuz. a soffietto, con funzione di agg.: una valigia, una borsa a s.; tasche, tasconi a s.; macchina fotografica a s., tipo di apparecchio fotografico (contrapp. a quelli a cassetta) usato in passato, munito di un elemento pieghevole a fisarmonica che collega l’obiettivo con il magazzino delle pellicole o delle lastre, e che si allunga o si accorcia per ottenere la messa a fuoco voluta (il termine viene talvolta usato con riferimento all’accessorio estensibile che si inserisce tra apparecchio fotografico e obiettivo per le riprese a distanza ravvicinata e per le macrofotografie). 4. Nella tecnica, lo stesso che polmone (nel sign. 3 b). 5. fig. a. Chi fa da suggeritore ad altri, e il fatto stesso del suggerire, soprattutto nella locuz. fare da s. a qualcuno, indettarlo. Con altro senso, scherz., lavorare di soffietto, fare la spia: E di più c’è stato detto Che lavori di soffietto (Giusti). b. Nel linguaggio giornalistico, articolo che tende, più o meno dissimulatamente, a lodare, esaltare o mettere in una luce favorevole una persona, un fatto, un’iniziativa: un giorno ella sarebbe stata ridotta a correre dietro le scritture e i s. dei giornali (Verga).