sobrio
sòbrio agg. [dal lat. sobrius, der. di ebrius «ebbro», col pref. se- indicante separazione (presente in secernĕre, separare, ecc.), e quindi, propr., «non ebbro»]. – 1. a. Di persona, moderato, parco nel mangiare e nel bere alcolici, e in generale nel soddisfacimento degli appetiti e delle esigenze naturali: uomo s.; gente s.; i Giapponesi sono un popolo molto s.; una persona veramente s. in tutto; Fiorenza dentro da la cerchia antica ... Si stava in pace, sobria e pudica (Dante). b. Per estens., che rivela sobrietà o procede da sobrietà, che si contiene entro i limiti della necessità e della sufficienza: seguire un’alimentazione s., contentarsi di un s. pasto, fare una s. colazione; condurre una vita s.; una famiglia di s. abitudini contadine. 2. fig. Che rifugge da ogni artificio e ornamento: uno scrittore, un oratore s.; o che è privo di ridondanze e superfluità: una prosa s., uno stile s.; un’ornamentazione, una decorazione s.; una s. messinscena. ◆ Avv. sobriaménte, in modo sobrio, con sobrietà: vivere, alimentarsi sobriamente; una prosa, uno stile sobriamente efficace.