snaturare
v. tr. [der. di natura, col pref. s- (nel sign. 2)]. – 1. Stravolgere, o modificare profondamente, la natura, cioè i caratteri proprî e naturali, peggiorandoli o degradandoli: la passione sfrenata (o l’ambizione eccessiva, l’avidità di dominio, lo sfrenato egoismo, ecc.) snatura l’uomo; il fanatismo può s. i popoli; nell’intr. pron., snaturarsi, perdere o cambiare profondamente la propria natura: nelle guerre, l’umanità si snatura. Anche riferito, più astrattamente, alle qualità e alle tendenze stesse che si ritengono connaturali all’uomo: condizioni che snaturano i sentimenti di carità, di fratellanza, gli istinti più sani. 2. a. estens. Modificare profondamente gli aspetti, le condizioni, la funzione di luoghi, spazî, ambienti, sia naturali sia anche creati dall’uomo. b. fig. Alterare l’essenza vera di qualche cosa, travisarne, anche intenzionalmente, il carattere, le intenzioni, il significato: è un resoconto che snatura la realtà dei fatti; l’articolo del giornalista ha snaturato le affermazioni dell’intervistato; sono metodi d’insegnamento che snaturano il concetto stesso di educazione; un’esecuzione, o una trascrizione, che ha snaturato il carattere profondamente religioso dell’opera. ◆ Part. pass. snaturato, anche come agg. (v. la voce).