smungere
smùngere (ant. smùgnere) v. tr. [der. di mungere, col pref. s- (nel sign. 6)] (coniug. come mungere). – 1. In senso proprio, ant. o raro, estrarre da un corpo tutto il liquido, l’umore. 2. fig. a. Inaridire, far perdere la freschezza, la floridezza; emaciare: la malattia gli ha smunto il viso. b. Togliere, con richieste, imposizioni, sottrazioni continue, tutto il denaro o quant’altro è necessario per vivere (cfr. gli usi analoghi e più pop. di succhiare, dissanguare): un governo che smunge il paese con le tasse; gli strozzini smungono sempre chi ha più bisogno; tra figli e nipoti hanno smunto la borsa di quel povero vecchio. c. Consumare, sfruttare, quasi fino all’esaurimento, energie, risorse fisiche e psichiche: lo ha smunto per dieci anni e poi lo ha licenziato; donne insaziabili che smungono i proprî amanti. Con questo e col precedente sign.: era nella condizione di dover smungere la borsa dei suoi amanti, come la gran dama smungeva i cuori dei suoi (Verga). ◆ Part. pass. smunto, frequente come agg. (v. la voce).