smorzare /zmor'tsare/ [lat. ✻exmortiare, der. di mortuus "morto" (part. pass. di mŏri "morire")] (io smòrzo, ecc.). - ■ v. tr. 1. (region.) a. [fare in modo che qualcosa cessi di bruciare o di funzionare: s. il fuoco, la luce, il motore] ≈ spegnere (region.) stutare. ↔ accendere, (region.) appicciare. b. (fig.) [far passare: s. la sete, l'ira] ≈ calmare, estinguere, quietare, sedare. ↔ accendere, accrescere, attizzare, eccitare, suscitare. 2. (estens.) [far diminuire di forza o d'intensità: s. le tinte; s. gli eccessivi entusiasmi] ≈ affievolire, attenuare, attutire, mitigare, spegnere, temperare. ↑ soffocare. ↔ accentuare, intensificare, ravvivare. ↑ esasperare. ■ smorzarsi v. intr. pron. 1. (region.) [smettere di bruciare o di funzionare] ≈ spegnersi. ↔ accendersi. 2. (estens.) [divenire meno intenso o acuto, anche fig.: la passione si è smorzata] ≈ attenuarsi, attutirsi, mitigarsi. ↑ svanire. ↔ accentuarsi, aumentare, crescere. ↑ esasperarsi.