smorire
v. intr. [der. di morire, col pref. s- (nel sign. 6)] (io smuòio, tu smuòri, ecc.; non usato nelle forme composte), letter. – Diventare smorto, impallidire: Allor sente la frale anima mia Tanta dolcezza, che ’l viso ne smore (Dante); perdere di luminosità: l’ultimo barlume del giorno smoriva squallido, umido, alla finestra (Pirandello); o d’intensità di colore: uno smorire del verde della costa in cinerino (I. Calvino). Per estens., riferito a suoni o alla voce, attenuarsi, spegnersi a poco a poco: melodie dolcissime, sognanti, si elevavano allora, sospiravano,... smorivano quasi andassero lontano lontano (Capuana); la voce gli smorì a metà cammino, tra la strozza e i labbri (C. E. Gadda). ◆ Part. pass. smòrto, frequente come agg. (v. la voce).