slombare
v. tr. [der. di lombo, col pref. s- (nel sign. 4)] (io slómbo, ecc.). – Rovinare, fiaccare i lombi; quasi esclusivam. in usi iperb. (con lo stesso valore di sfiancare): è un carico, un peso, una fatica che slomba!; con la particella pron.: mi sono slombata per lucidare questi pavimenti. ◆ Part. pass. slombato, anche agg., con valore proprio: un vecchio ronzino slombato; e spesso fig., fiacco, debole, snervato; privo di energia, di forza: la guardavo abbandonata sulla poltrona, era un ammasso di carne livida, ancora più floscia e s. dei cuscini che le avevo messo per sorreggerla (Sandro Onofri); un’aristocrazia slombata; scrittori, poeti slombati; verso, discorso slombato.