slalom
slàlom s. m. [voce norv., comp. di sla «piegato, non diritto», e låm «traccia dello sci»]. – 1. Nello sport dello sci, gara di discesa svolgentesi attraverso un tracciato costituito da una successione di porte che, costringendo l’atleta a continui e rapidi cambiamenti di direzione, aumentano la difficoltà del percorso e l’interesse sportivo della competizione: s. speciale (o semplicemente speciale), con porte in numero variabile da 55 a 75 per gli uomini e da 45 a 60 per le donne, poste a breve distanza l’una dall’altra; s. gigante (o semplicemente gigante), con un percorso più lungo dello speciale ma porte in minor numero e più distanziate fra loro; s. parallelo (o semplicemente parallelo), gara disputata simultaneamente da due o più concorrenti su due o più piste tra loro adiacenti, con tracciato (di 20-30 porte), configurazione del suolo, preparazione della neve il più possibile identici tra loro. 2. Qualsiasi gara compiuta (con gli sci d’acqua, la canoa, il windsurf, l’automobile, o altri mezzi) lungo un percorso a passaggi obbligati. In partic.: a. Nello sci acquatico, gara che si esegue con un solo sci («monoscì») su un percorso segnato da sei boe, attraversando diagonalmente la scia della barca che trascina l’atleta. b. Nell’automobilismo, prova di manovrabilità di un’autovettura, effettuata su un percorso con continui cambiamenti di direzione, segnati da coni di plastica posti a terra sfalsati. 3. fig. Serie di rapidi cambiamenti di direzione allo scopo di eludere gli ostacoli: fare uno s. tra la folla.