Sla
s. f. inv. Acronimo di Sclerosi laterale amiotrofica, malattia degenerativa che provoca la paralisi progressiva degli arti e dei muscoli della deglutizione. ◆ Il pericolo di morire di leucemia e cancro al fegato, ma anche di altre malattie rarissime, è più alto per i calciatori che per la gente comune. Molto più alto: fra gli ex giocatori di serie A, B e C, le morti per leucemia linfoide sono 35 volte più numerose che nel resto della popolazione italiana. Su un primo campione di 161 decessi, ben 7 casi individuati. Per le morti da «sclerosi laterale amiotrofica» (Sla), il rapporto è di 24 a 1: 6 casi su 161. Per le morti da tumore epatico, il rischio è 8 volte superiore: 6 casi su 161. (Marco Travaglio, Repubblica, 27 luglio 2000, p. 50, Sport) • «Trentaquattro casi di Sla (sclerosi laterale amiotrofica, n.d.r.) su 24 mila calciatori che hanno giocato dal 1960 al 2002 è un dato epidemiologico impressionante, se si pensa che sullo stesso numero di persone i casi attesi sono al massimo 0,6. Meno di un malato». Il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, fa il punto con il Corriere su una delle inchieste scientificamente più importanti che in tanti anni di carriera ha avviato. (Mario Pappagallo, Corriere della sera, 17 febbraio 2004, p. 46, Sport) • Sulla ricerca contro la Sla hanno parlato il presidente nazionale dell’Aisla Mario Melazzini e Gabriele Mora, del centro «Salvatore Maugeri» di Pavia, e la dottoressa Caterina Bendotti del «Mario Negri» di Milano. (Franco Filipetto, Stampa, 8 maggio 2007, Novara, p. 65).
Conosciuto anche con il termine medico di morbo di Gehrig, dal nome del campione americano di baseball, Herny Ludwig «Lou» Gehrig, al quale fu diagnosticata nel 1939.
Già attestato nella Repubblica del 6 giugno 1996, p. 10.