sistemazione
sistemazióne s. f. [der. di sistemare]. – L’atto, l’azione, l’operazione di sistemare (o, in qualche caso, di sistemarsi), e anche l’effetto, il risultato. Poco usato per indicare l’ordinamento organico e sistematico delle proprie cognizioni o di una scienza, di una dottrina (s. filosofica; s. zoologica, botanica; la s. del sapere, ecc.), o la composizione e risoluzione di contrasti e divergenze (s. di una lite, di una vertenza), è com. con il sign. di assestamento (provvedere alla s. dei proprî interessi), spec. in senso materiale, come collocazione e disposizione ordinata di oggetti o materiali: la s. dei mobili nel nuovo alloggio; la s. dei libri negli scaffali, dei registri e delle cartelle negli armadî; la s. di una strada dissestata. In partic., s. del terreno agrario, complesso di opere e di interventi rivolti ad assicurare la stabilità, il terrazzamento, l’irrigazione del terreno, spec. quello collinare, secondo i diversi sistemi in uso: a cavalcapoggio, a cavalletti, a cavini o alla padovana, a ciglionamento, a girapoggio, a gradoni, a prode, a rittochino, a terrazzamento (v. i singoli sost.). Frequente anche con riferimento a persone (in rapporto con le accezioni b e c del n. 2 di sistemare): cercare una s. per i figli; appena laureato è riuscito a trovare una buona s., un buon impiego, un buon posto; avere, trovare una s. provvisoria, definitiva; fare dei sacrifici per la s. delle figlie, per farle sposare adeguatamente.