sistema
sistèma s. m. [dal lat. tardo systema, gr. σύστημα, propr. «riunione, complesso» (da cui varî sign. estens.), der. di συνίστημι «porre insieme, riunire»] (pl. -i). – 1. Nell’ambito scientifico, qualsiasi oggetto di studio che, pur essendo costituito da diversi elementi reciprocamente interconnessi e interagenti tra loro o con l’ambiente esterno, reagisce o evolve come un tutto, con proprie leggi generali: un s. fisico, chimico, biologico, economico, ecc. Con accezioni partic.: a. In astronomia, insieme di corpi celesti, appartenenti a un complesso organicamente costituito: s. solare o planetario (v. solare, n. 2); s. galattico (relativo alla Galassia o a una galassia in senso generico); s. locale, l’insieme delle stelle in prossimità del Sole. b. In fisica, un corpo o un insieme di corpi in quanto soggetto a interazioni (interne e/o esterne) con altri sistemi, regolate da determinate leggi generali: consideriamo il s. costituito da un pendolo semplice, da una carica in moto in un campo magnetico, ecc.; a seconda del campo disciplinare, si parla quindi di s. meccanico, ottico, elettromagnetico, termodinamico, ecc.; in generale, si distinguono poi i s. conservativi, soggetti a forze conservative e quindi alla conservazione dell’energia totale del s., dai s. dissipativi, soggetti anche a forze dissipative che disperdono l’energia iniziale; in partic., in meccanica, s. materiale, insieme discreto o continuo di punti materiali, per il quale valgono leggi generali (derivate dai principî della dinamica del punto materiale) esprimibili come equazioni cardinali della dinamica dei s., che legano le variazioni istantanee della quantità di moto totale del s. e del momento angolare del s. (definiti come somma delle medesime grandezze riferite a ciascun punto) rispettivamente alla risultante e al momento risultante delle forze esterne agenti sul sistema; s. di forze, l’insieme di tutte le forze, considerate come vettori applicati, che agiscono su un sistema materiale; si parla poi, in base alla risposta ad azioni sollecitanti, di s. rigido, deformabile, elastico, ecc.; in base alle condizioni vincolari, di s. olonomo, anolonomo, a vincoli privi di attrito, ecc.; in base alle particolari condizioni di moto, di s. accelerato, oscillante, ecc.; in base alle interazioni con l’esterno, s. isolato o non isolato, a seconda che la risultante delle forze esterne sia nulla o meno (in termodinamica, un s. isolato è, più genericamente, un sistema che non scambia energia né materia con l’esterno). Con sign. specifico, in matematica e fisica, s. complesso, sistema composto da un numero molto grande di costituenti elementari e che quindi non può essere descritto in termini di leggi di evoluzione e di interazione dei singoli costituenti, ma richiede strategie di descrizione che fanno riferimento a valori medî o a modelli semplificati, al fine di ridurre il numero dei parametri significativi e rendere possibile «controllarne» matematicamente (o numericamente, mediante l’uso di calcolatori elettronici) l’evoluzione. c. In chimica, porzione di materia contenente una o più fasi: s. condensato, quello dal quale è assente la fase gassosa, contenente cioè solo sostanze solide o liquide; s. eterogeneo o polifasico, quello che contiene più di una fase; s. omogeneo o monofasico, quello che contiene una sola fase (solida o gassosa o liquida); s. binario, ternario, quelli che comprendono rispettivam. due o tre componenti; s. ossido-riduttivo, o s. redox, quello in cui coesistono la forma ridotta e quella ossidata di una sostanza (per es., ferro ferroso e ferrico, cisteina e cistina), di rilievo sia in chimica fisica sia in biologia. d. In anatomia, complesso di strutture e di organi affini per origine embriologica o coordinati per una funzione specifica. Il termine, spesso usato come sinon. di apparato, designa altre volte, in modo insostituibile, strutture che, pur avendo in comune determinate attività funzionali, sono prive di continuità (per es., s. reticoloistiocitario). S. respiratorio, composto dalle cavità nasali, dal naso-faringe, dalla laringe-trachea, dai bronchi e dai polmoni; s. digerente, comprendente bocca, faringe, esofago, stomaco, intestino e ghiandole annesse (fegato, pancreas, ecc.); s. circolatorio, cui appartengono il cuore, le arterie, i capillari, le vene; s. nervoso, diviso in centrale (composto dall’encefalo e dal midollo spinale), periferico (comprendente i nervi periferici cranici e spinali) e neurovegetativo. e. In geologia, complesso di strati sedimentarî formatisi durante un periodo geologico: s. cretacico, eocenico. In geografia fisica: s. orografico (o s. di monti, s. montuoso), il complesso delle parti d’una zona montuosa che, avendo analogia di direzione e di forme, costituiscono un’unità distinta dalle altre (s. alpino, s. appenninico, s. andino, s. mediterraneo, ecc.); s. idrografico, la rete d’un fiume principale con i suoi affluenti e subaffluenti. In meteorologia, s. nuvolosi, tipi di nuvole che formano un tutto unico spostantesi lungo una data traiettoria, provocando il costituirsi e il dissolversi di particolari condizioni del tempo locale; s. frontale, la particolare configurazione e natura dei fronti (v. fronte, n. 5) associati alle perturbazioni meteorologiche. f. Insieme di strumenti, di meccanismi, di elementi strutturali riuniti in un complesso organico destinato a particolari fini tecnici o scientifici: s. di pulegge, s. articolati, s. ottico, ecc. Analogam., in marina, s. velico, l’insieme delle vele che compongono l’attrezzatura di un bastimento, distinto in prodiero e poppiero, a seconda che le vele di cui è costituito si trovino a prora o a poppa del centro giratorio della nave. In aeronautica, s. portante, la superficie sostentatrice principale di un velivolo, più spesso chiamata velatura principale. Nella tecnica, s. asservito, lo stesso che servosistema (v.). In arte militare, s. difensivo, il complesso delle fortificazioni costruite per la difesa di uno stato; s. d’arma, l’insieme degli strumenti e dei materiali che occorrono per l’impiego di un’arma determinata (per es., missili, per i quali, unitamente all’arma, occorre disporre di congegni per l’individuazione del bersaglio, per il suo inseguimento, per il calcolo della traiettoria, per il puntamento e per la guida); s. di difesa di punto, in partic. sulle unità navali militari, dispositivo automatizzato di autodifesa antimissile costituito da un’arma a tiro rapido (anche un missile) asservita ad apparati radar e optoelettronici in grado di individuare e controllare il bersaglio anche a bassissima quota. g. Nel linguaggio econ., s. bancario o creditizio, l’insieme degli istituti di credito operanti in uno stato, visti nella loro articolazione funzionale e nei loro rapporti di concorrenza e di gerarchia. S. monetario, l’insieme delle monete circolanti in un dato momento in uno stato, ossia l’unità monetaria e i suoi multipli e sottomultipli; fino al 1999, S. Monetario Europeo, spesso indicato con la sigla SME (v.), accordo tra i paesi della CEE (ora UE, Unione Europea), per determinare i cambî guida e la fascia di fluttuazione delle varie monete, sostituito poi dall’Unione monetaria europea; s. aureo, s. argenteo (o anche in genere s. metallico e, in partic., s. monometallico), se l’unità monetaria è una moneta rispettivam. d’oro o d’argento e se la circolazione è composta soltanto di monete tipo e di monete divisionali o anche di biglietti di banca convertibili; s. bimetallico, il bimetallismo (v.); s. a cambio aureo, se la circolazione risulta composta soltanto di biglietti convertibili in verghe d’oro, o di divise estere a loro volta convertibili in oro e di monete divisionali; s. cartaceo, se i biglietti sono inconvertibili in oro. 2. Insieme di enti astratti strettamente coordinati, anche se non necessariamente dipendenti uno dall’altro; per es., s. dei prezzi, insieme dei prezzi esistenti in un dato momento e in un dato mercato per i varî beni e servizî. In partic.: a. In matematica, s. di equazioni, insieme di equazioni alle quali le incognite devono soddisfare simultaneamente (la terminologia usata per le equazioni si estende in gran parte ai sistemi: soluzione di un s.; nel caso di equazioni algebriche, grado di un s., il prodotto dei gradi delle equazioni; s. lineare, o omogeneo, se le equazioni che lo costituiscono sono tutte lineari, o rispettivam. omogenee); s. di assiomi, insieme degli assiomi di una teoria; s. di curve, s. di superfici, insieme di curve o di superfici della stessa natura che si possono ottenere tutte attribuendo particolari valori a parametri presenti nelle rispettive equazioni; s. di coordinate, insieme di parametri atti a individuare un determinato ente; s. di riferimento (v. riferimento, n. 2 d). b. In metrologia, con riferimento a una determinata grandezza, fissare un s. di misurazione, scegliere un’origine (ossia un valore della grandezza a cui si assegna il valore nullo), una unità di misura e un verso per la misurazione della grandezza in questione; s. di unità di misura, l’insieme delle unità di misura delle grandezze: in base alle unità di misura delle lunghezze, delle masse e dei tempi si distinguono s. MKS (basati sul metro, il kilogrammo e il secondo) o s. CGS (basati sul centimetro, il grammo e il secondo); s. internazionale, o SI (v.), il sistema (estensione di quello MKS) adottato legalmente per gli usi scientifici e tecnici in tutti i paesi del mondo; s. metrico decimale, sistema di unità di misura in cui i multipli e i sottomultipli delle diverse unità si ottengono da esse per moltiplicazione o divisione per potenze di dieci. c. Nel linguaggio tecnologico, un insieme di elementi che siano tra loro interdipendenti per ottenere un determinato scopo funzionale: per es., in informatica, s. di calcolo, s. informativo, s. di elaborazione dei dati, l’insieme costituito da calcolatori, unità periferiche, reti, software, ecc. con il quale vengono realizzati calcoli complessi, gestite grandi quantità d’informazione, analizzati dei dati, ecc.; in ingegneria, scienza dei s. (o, con locuz. più limitativa, ingegneria dei s.), disciplina che ha per oggetto l’analisi dei sistemi complessi e le modalità di controllo e modifica di essi; la generalità dei procedimenti matematici adottati può essere applicata a qualunque tipo di sistema, materiale o astratto, permettendo di affrontare, in cibernetica, anche l’analisi dei sistemi viventi, e, per taluno, anche di quelli sociali, in base all’analogia funzionale tra questi e i sistemi di comunicazione, di controllo e di autoregolazione. Per i s. esperti, in informatica, v. esperto2, n. 3. d. In linguistica, insieme concatenato di forme e valori linguistici nell’ambito più generale della lingua, considerata anch’essa come sistema: ogni lingua ha un proprio s. morfologico e sintattico; il s. fonematico di una lingua, l’insieme dei fonemi che in quella lingua hanno un valore distintivo. e. In musica, insieme di norme stabilito per regolare un particolare tipo di armonia: gran s. perfetto, nell’antica musica greca; s. modale, s. tonale, s. dodecafonico, ecc. f. Nella metrica classica, successione di cola (v. colon1, n. 1 a), di struttura regolare e omogenea, di considerevole estensione (soprattutto con riferimento agli anapesti della parodo nella tragedia greca). Più genericam., struttura metrica costituita dalla successione di due o più versi (di ritmo analogico o corrispondente o anche contrastante), che si ripete poi costantemente nel carme: s. distico elegiaco, s. saffico (minore o maggiore), s. alcaico, s. asclepiadeo (primo, secondo, ...). 3. a. Insieme di elementi concettuali in stretto rapporto tra loro, costituiti e ordinati per servire a determinate operazioni: s. di segni, di simboli; s. di stenografia; s. di numerazione, il modo con cui si rappresentano i numeri (v. numerazione, nel sign. 1). In alcune locuz., il termine indica più propriam. il metodo seguito per determinati fini o operazioni: il s. alfabetico (in contrapp. al s. ideografico o pittografico); il s. centesimale per la misura degli angoli (in contrapp. al s. sessagesimale). b. Insieme di oggetti, di enti, considerati o disposti secondo certi criterî a scopo, per es., di classificazione o di ordinamento scientifico: s. periodico degli elementi, o s. di Mendeleev, in chimica (v. elemento, n. 2); s. cristallini, i raggruppamenti, in numero di 7, delle classi di simmetria dei cristalli (v. cristallo, n. 2). Anche, classificazione scientifica e il metodo adoperato nella classificazione: per es., in botanica, s. sessuale di Linneo, schema di classificazione delle piante, proposto da C. Linneo (1735) e oggi non più usato, basato sui caratteri degli organi cosiddetti sessuali, cioè stami e pistilli, presenti in un fiore: in esso le piante erano distribuite in 24 classi, di cui 23 per le fanerogame e una sola, la n. 24, per le crittogame, comprendente anche piante con fiori poco evidenti, come il fico, e animali, come i coralli e le spugne. 4. Insieme di nozioni, principî, idee, opinioni, proposizioni, connesse logicamente tra loro e relative a una determinata scienza o anche a un’attività pratica. In partic.: a. Complesso organizzato di dottrine, di teorie, scientifiche o filosofiche, in coerente relazione l’una con l’altra secondo un principio unificatore: il s. di Aristotele; s. hegeliano; s. materialistico; il s. geometrico euclideo; s. ipotetico deduttivo, struttura logica delle teorie in matematica e anche in altre scienze, che consiste nel presupporre certe ipotesi (assiomi) e nel dedurre le conseguenze di queste (teoremi); ridurre una serie di teorie a sistema, dare loro un ordinamento sistematico e coerente. S. morale, nella teologia morale cattolica, dottrina fondata su principî o sentenze relativi al rapporto tra libertà di coscienza e obbligatorietà della legge morale che, nei casi di dubbio riguardo alla liceità di un’azione, fornisce al soggetto una regola di condotta, consentendogli di operare una scelta non arbitraria e, pertanto, moralmente giustificabile; i principali sistemi morali, la cui massima diffusione si ebbe nei sec. 17° e 18°, sono il tuziorismo, il probabiliorismo, l’equiprobabilismo, il probabilismo e il lassismo, per i quali si rinvia alle rispettive voci. b. In astronomia, ciascuna delle teorie o ipotesi che spiegano o tentano di spiegare il meccanismo dei complessi di astri: s. tolemaico, s. copernicano. c. Modo in cui è organizzato un settore della vita di una collettività, di una nazione, o anche una sua istituzione, una sua struttura: s. sociale, politico; un s. sociale fondato sulla giustizia; il s. feudale; s. democratico, totalitario; s. di governo; s. rappresentativo (s. monocamerale, bicamerale); il s. costituzionale inglese; s. giudiziario, carcerario; s. produttivo; s. scolastico, il complesso delle istituzioni scolastiche ordinate secondo i gradi, i tipi o gli ordini degli studî; s. elettorale, il modo, sancito dalla legge, in cui si procede alla elezione delle assemblee rappresentative (s. diretto, quando i rappresentanti sono eletti direttamente dal popolo, indiretto quando la designazione è fatta da un organo che a sua volta è di elezione popolare; s. maggioritario, quando il seggio di un collegio viene assegnato al gruppo politico che abbia ottenuto la maggioranza dei voti; s. proporzionale, quando a ogni gruppo politico che abbia presentato una lista spetta in ciascun collegio un numero di seggi proporzionale ai voti ottenuti da quella lista; s. misto, in parte maggioritario e in parte proporzionale); s. economico, il complesso dei principî fondamentali che regolano la vita economica di uno stato (s. capitalista, s. socialista, s. di economia mista); s. finanziario, l’insieme dei criterî in base ai quali si svolge l’attività finanziaria di uno stato, cioè la percezione delle entrate e l’erogazione delle spese pubbliche; s. giuridico, nella teoria normativa del diritto, sistema di norme collegate reciprocamente da nessi logico-gerarchici, di tipo generalm. deduttivo, per cui la norma di grado inferiore (per es., un regolamento) è riconducibile alla norma di grado superiore (per es., la legge) che le conferisce validità; s. fiscale o tributario, il complesso dei criterî generali con cui viene ripartito l’onere fiscale tra i contribuenti e, concretamente, l’insieme dei tributi esistenti in uno stato. Con riferimento ai rapporti economici e agli scambî commerciali tra più nazioni assume grande importanza il s. monetario internazionale, complesso di regole e norme, definite da trattati internazionali e integrate da particolari convenzioni, che fissano i criterî secondo cui sono regolati i pagamenti internazionali, il grado di stabilità dei tassi di scambio fra le valute dei paesi membri e gli aiuti finanziarî fra banche centrali o stati in caso di crisi di bilancia dei pagamenti; il sistema monetario oggi vigente sul piano internazionale è basato essenzialmente sul dollaro statunitense, nel senso che esso è la valuta maggiormente accettata a livello mondiale nel regolamento dei pagamenti internazionali e quella maggiormente usata dai governi per gli interventi sul mercato dei cambî. Con uso assol., il sistema, il complesso delle istituzioni e delle strutture sociali, politiche, economiche, culturali e sim. che caratterizzano la vita di un paese in un determinato periodo storico: le leggi, l’apparato del s.; criticare, combattere, rifiutare, accettare il s.; ribellarsi, adeguarsi al s.; integrarsi nel sistema. d. Metodo, procedimento, complesso di operazioni (o di fasi di operazioni) con cui si tende a un determinato scopo: s. costruttivi; sistema di illuminazione; i moderni s. di riscaldamento, di condizionamento dell’aria; sistemi di irrigazione, in agronomia (tra i più usati, s. a goccia o microirrigazione, s. a zampillo, s. per aspersione o a pioggia). Più in generale, il metodo seguìto nel fare qualcosa: avere, non avere sistema; seguire un s. razionale nell’insegnamento; conoscere, adottare un s. pratico, sicuro, infallibile; fare le cose con sistema, con un certo sistema. In partic., metodo ordinato e regolare di condotta: avere, adottare, seguire un s. di vita (da parte di singoli o anche di collettività); un bel s., un brutto s. di comportamento; un s. di quieto vivere, ch’era costato tant’anni di studio e di pazienza (Manzoni). Fam., modo, maniera: adottare il s. forte; che bel s.!; non è questo il s.; ti par questo il s.?; qui bisogna cambiare sistema. e. Consuetudine acquistata e seguita con volontà cosciente: avere il s. (o avere per s.) di alzarsi presto la mattina; fare una cosa per s., per abitudine, regolarmente, o anche per partito preso, non cioè per caso (tu lo fai per s. di lasciare tutte le luci accese). 5. Nei giochi e concorsi basati su pronostici, metodo che tende a razionalizzare le possibilità di scommessa in modo da coprire una più vasta gamma di probabilità di vincita. 6. Nel gioco del calcio, tattica di gioco, diffusa dagli inglesi e introdotta in Italia intorno al 1940, caratterizzata da una concezione del gioco impostato sulla difensiva; si contrappone al metodo (basato essenzialmente sull’attacco) e implica il seguente schieramento: i terzini spostati sulle ali avversarie; il centromediano arretrato fra i terzini; i mediani laterali schierati a circa metà campo, alle spalle delle mezze ali, con le quali formano il cosiddetto quadrilatero; ala destra e ala sinistra sistemate a pochi metri dalle mezze ali e decentrate per servire il centravanti, giocatore più avanzato.