sinistrese
sinistrése agg. e s. m. [der. di sinistra (nel sign. 3 a), con la terminazione -ese degli etnici quali francese, inglese, o anche piemontese, milanese, ecc.]. – Termine usato, con intonazione polemica o iron., per indicare il particolare tipo di linguaggio, nato all’epoca della contestazione giovanile (1968) e diffuso negli ambienti politico-sindacali, variamente articolati sul piano ideologico e politico, di quella che è stata allora chiamata la «nuova sinistra»: linguaggio caratterizzato, nello stile, dalla tendenza all’enfasi e alla retorica, alla circonlocuzione e all’astrazione, in genere sconfinante nell’oscurità e nella vacuità e, per quanto riguarda il lessico, dalla presenza di termini tecnico-burocratici o specifici dei diversi orientamenti sindacali e politici e, soprattutto, dall’uso insistente, e talvolta intercalare, di stilemi idiomatici (per es., cioè, a monte, a valle, al limite, nella misura in cui). Cfr. anche politichese, sindacalese.