sindemia
s. f. L’insieme di problemi di salute, ambientali, sociali ed economici prodotti dall’interazione tra due o più patologie epidemiche, che comporta pesanti ripercussioni sulle condizioni di vita della popolazione colpita. ♦ “Mai come in questi tempi il nostro Paese è stato sottoposto a prove dure come quella che stiamo affrontando – sottolineano i medici di famiglia –. Il Servizio Sanitario Nazionale fronteggia una situazione senza precedenti, alla quale deve adattarsi con rapidità e capacità di reazione immediate. Ma la prova più complicata la sta affrontando la Medicina Generale Italiana, comparto professionale dimenticato, spesso trattato con sufficienza e disattenzione. Ci troviamo di fronte al dilagare incontrollabile della pandemia, oggi di fatto divenuta una sindemia – un insieme cioè di patologie pandemiche non solo sanitarie, ma anche sociali, economiche, psicologiche, dei modelli di vita, di fruizione della cultura e delle relazioni umane. Emerge dunque la priorità di presidiare il territorio, controllandone i microfenomeni casa per casa, individuo per individuo, famiglia per famiglia. Questo compito può essere affidato esclusivamente all’unico comparto sanitario e medico pensato per queste finalità, la Medicina Generale. Tuttavia, la negligenza di questi anni ha privato la categoria degli strumenti necessari”. [Claudio Cricelli, Presidente SIMG] (Askanews.it, 28 ottobre 2020, Cronaca) • A differenza della pandemia, che indica il diffondersi di un agente infettivo in grado di colpire più o meno indistintamente il corpo umano con la stessa rapidità e gravità ovunque, la sindemia implica una relazione tra più malattie e condizioni ambientali o socio-economiche. L'interagire tra queste patologie e situazioni rafforza e aggrava ciascuna di esse. Questo nuovo approccio alla salute pubblica è stato elaborato da Merril Singer nel 1990 e fatto proprio da molti scienziati negli ultimi anni. Consente di studiare al meglio l'evoluzione e il diffondersi di malattie lungo un contesto sociale, politico e storico, in modo di evitare l'analisi di una malattia senza considerare il contesto in cui si diffonde. (Gianluca Mavaro, ilperiodista.it, ottobre 2020, Post) • Il mondo va curato, oltre che dall’epidemia, dalle pestilenze che l’hanno preceduta e fatta deflagrare: il capitalismo rapace, l’imperialismo neocolonialista, i fondamentalismi religiosi, l’incuria delle risorse naturali, la negligenza verso le generazioni future. Forse non serve nemmeno quel neologismo, che suona, per di più, tanto incongruo a chi ha bazzicato un po’ di greco: se demos (δῆμος) è il popolo, epidemia (ἐπί) è «sopra il popolo, nel popolo» e pandemia è «in tutto il popolo», ma sindemia (σύν) vorrebbe dire «insieme al popolo». Il convergere di molte sofferenze, invece, in greco si direbbe σύν πάϑεια, ma è chiaro che avrebbe fatto drizzare i capelli definire la Covid-19 come una «simpatia». (Simonetta Pagliani, Scienzainrete.it, 11 novembre 2020, Sanità pubblica) • La pandemia di Covid-19 rischia di avere un impatto terribile su un’altra epidemia in corso da anni, quella di diabete: ormai ha problemi di glicemia alta una persona su dieci nel mondo, ogni otto secondi qualcuno muore per le complicanze della malattia. L’arrivo del coronavirus ha così provocato quella che gli esperti, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete del 14 novembre, hanno ribattezzato come una «sindemia» in cui ciascuna delle due patologie peggiora l’altra. (Elena Meli, Corriere della sera.it, 12 novembre 2020, Salute).
Dall’ingl. syndemic, a sua volta da syn(ergy) (‘sinergia’) o syn(ergistic) (‘sinergico’) ed (epi)demic (‘epidemia’).