sincope
sìncope s. f. [dal gr. συγκοπή, der. di συγκόπτω «spezzare» (comp. di σύν «con, insieme» e κόπτω «percuotere, rompere»)]. – 1. Nel linguaggio medico, sospensione, per lo più transitoria, della coscienza, provocata da improvvisa carenza a livello cerebrale di ossigeno e di glicosio (per crisi acuta di ipotensione arteriosa, per turbe circolatorie cerebrali, per alterata funzionalità cardiaca, ecc.). 2. In linguistica, caduta di un suono o di un gruppo di suoni all’interno di una parola (per es., l’ital. verde dal lat. virĭdis, con sincope della vocale -i- interna). 3. In musica, procedimento per il quale una nota ha il suo attacco su un’unità di tempo debole e si prolunga sull’unità forte successiva, impedendo di percepire fonicamente la percussione dell’accento forte di quest’ultima; tale procedimento, spec. se ripetuto più volte a breve intervallo, come per es. nelle danze del tipo ragtime, produce, a causa del conseguente spostamento di accenti, un’impressione di agitazione e di instabilità.