simil-giovane
s. m. e agg. (iron.) Chi o che è considerato giovane senza esserlo più. ◆ per vendere Don Giovanni e San Giovanni Battista e Amleto e Leopardi ai più imbranati pubblici giovani e simil-giovani, sarà più ruffiano farli interpretare dai beniamini televisivi per piccole fans strillanti, o da un immigrato multietnico politicamente correct con acconciatura ad hoc? (Alberto Arbasino, Repubblica, 4 febbraio 1999, p. 37, Cultura) • Nel corso del 2007 è stata allestita alla Triennale la mostra «The New Italian Design: il paesaggio mobile del nuovo design italiano», curata da Silvana Annicchiarico, dove 121 progettisti erano stati selezionati, fra i tanti candidati, per esporre i loro lavori. L’età limite per le candidature era stata fissata a 39 anni e 3 mesi, ma poi è debordata anche oltre i 40. D’altra parte i giovani, in Italia, fanno fatica a rendersi autonomi in un paese gerontocratico. Comunque sia, questi simil-giovani hanno esposto prodotti che, per la maggior parte, non avevano un’azienda alle spalle che li producesse. Era, se non un sogno, una scommessa. (Franco Morganti, Corriere della sera, 28 aprile 2008, p. 14, Cronache).
Composto dal confisso simil- aggiunto al s. m. e f. e agg. giovane.