signoreggiare
(ant. segnoreggiare) v. tr. [der. di signore] (io signoréggio, ecc.), letter. – 1. Tenere sotto il proprio potere, sotto la propria autorità, dominare (in senso proprio e traslato): s. una città, una regione, un paese; con riferimento a persona: Idio disse alla donna: «Sotto la podestà dell’uomo sarai, e elli ti signoreggiarà» (s. Bernardino); è antico il sentimento nell’uomo di signoreggiare dispoticamente un altro uomo (P. Verri). Anche intr. (aus. avere), esercitare un potere, un predominio assoluto: l’Inghilterra, con la sua superiorità navale, ha signoreggiato a lungo su tutti i mari. 2. fig., non com. a. Riferito a località ed edifici, dominare una zona per essere situati in un punto elevato e particolarmente favorevole: il castello di Poppi signoreggia la vallata dell’Arno casentinese; il grande terrazzo, la piccola torre rotonda che lo signoreggia (Serao). b. Dominare, controllare sentimenti, impulsi e istinti: s. le proprie passioni; ma anche di sentimenti che dominano l’anima dell’uomo: per quanto l’idea di rivederla mi signoreggiasse, non ero inquieto (Pavese).