sherpa
〈šë′ëpë〉 s. ingl. [dal tibetano Shar-pa, propr. «uomo dell’est»] (pl. sherpas 〈šë′ëpë∫〉), usato in ital. come s. m. (e comunem. pronunciato 〈šèrpa〉). – 1. Nome degli indigeni appartenenti a uno dei tanti gruppi etnici della popolazione nepalese, stanziato alle pendici dell’Everest (ma originario delle province orientali del Tibet), la cui occupazione principale, una volta limitata alla pastorizia e all’agricoltura, è diventata, in seguito alle sempre più frequenti spedizioni alpinistiche nel territorio himalaiano, quella di portatori, di guide, e talvolta anche di organizzatori dell’accampamento; per estens., il termine è spesso usato per indicare più genericam. portatori o guide in zone asiatiche d’alta montagna. 2. Nel gergo politico e giornalistico, funzionario cui sono affidati compiti organizzativi e complessi: l’incontro al vertice delle tre potenze verrà preparato dagli sherpa della diplomazia internazionale. In usi scherz., chi svolge compiti pesanti e per lo più ingrati: per la spesa settimanale al supermercato mi fa da sherpa mio marito. ◆ In ital. è talvolta adattato, oltre che nella pronuncia, anche nella grafia scerpa, invar.