sguardo
s. m. [der. di sguardare]. – 1. a. L’atto di guardare: rivolgere uno s.; evitare lo s. di una persona, per timidezza, pudore o consapevolezza di colpa nei suoi riguardi; rispondere allo s., guardare a nostra volta chi ci guarda; non degnare di uno s., disprezzare; uno s. pieno di odio, e assol. uno s. di odio, di compassione. Frequenti le espressioni dare, gettare uno s., in cui è sottolineata la rapidità, la fretta con cui si guarda: dai uno s. a questo mio articolo e dimmi la tua impressione; gettò uno s. intorno per vedere se c’era qualcuno che lo conoscesse; com. anche la locuz. al primo s., subito, immediatamente, a prima vista: s’accorse al primo s. che suo fratello gli nascondeva qualcosa. b. Determinando il modo del guardare e il sentimento, lo stato d’animo espresso: s. benevolo, dolce, pietoso, tenero, sprezzante; uno s. fiero e leale; s. timidi, furtivi. 2. estens. a. L’esercizio della facoltà di guardare, la capacità visiva: fissare lo s.; Quante volte intendesti lo sguardo Nei deserti del duplice mar! (Manzoni); fin dove arrivava lo s. non vedeva che deserto; la città è un’enorme produzione di s. non richiesti (Antonio Pascale); anche, la vista, gli occhi stessi: alzare, sollevare, abbassare lo sguardo. b. Visuale, vista, veduta: dalla terrazza si gode un bellissimo s. sulla vallata; di qui bellosguardo, luogo da cui si gode un bel panorama, frequente come toponimo (per es. Bellosguardo, località e villa su una collina a sud-ovest di Firenze).