sgranare1
sgranare1 v. tr. [der. di grano, col pref. s- (nel sign. 4)]. – 1. Aprire il frutto delle piante leguminose, per toglierne il seme; può avere come compl. ogg. sia i frutti sia i semi: s. i baccelli; s. i piselli, i fagioli, le fave; per estens., staccare i chicchi dalla pannocchia: s. il granturco. Analogam., s. il cotone, staccare i semi dalle fibre. 2. fig. a. S. il rosario, fare scorrere tra le dita, a uno a uno, i grani della corona recitando la devozione; per estens., s. avemmarie, paternostri, recitarne un gran numero, uno di seguito all’altro. b. Riferito ad armi automatiche, sparare in rapidissima successione: s. una raffica di colpi con la mitragliatrice; prese il mitra, e sgranò un intero caricatore. c. non com. Esporre o riferire, a voce, una serie di cose, parlando con rapidità e continuità: mi parlò molto di poesia e avrei voluto raccogliere tutte le considerazioni preziose che mi veniva sgranando di continuo ad ogni occasione (G. Cena). Cfr. il più com. e fam. snocciolare. d. S. gli occhi, spalancarli, soprattutto per meraviglia, stupore, incredulità: a vederselo apparire davanti, o al sentire quella cifra, sgranò tanto d’occhi. e. non com. Aprire la bocca nel ridere: sgranò un sorriso largo scoprendo una dentatura di una compattezza e un biancore sorprendenti (Jovine). ◆ Part. pass. sgranato, anche come agg.: fagioli, piselli sgranati, tolti dal baccello; stava a sentirlo con gli occhi sgranati.