sforzo1
sfòrzo1 s. m. [der. di sforzare1]. – 1. a. Impegno di forze fisiche e psichiche che superi per entità o durata i limiti di una normale attività: con un grande s. riuscì a sollevarsi; per prepararsi agli esami ha dovuto fare un notevole s.; il nuoto è lo sport in cui lo s. muscolare è più equilibrato; fare uno s. di volontà, di memoria, di nervi. Senza ulteriori determinazioni, in locuz. particolari: fare uno s., sforzarsi, cercare in tutti i modi: fare uno s. per non piangere, per trattenere il riso; fare ogni s., tutti gli s., o tutti i proprî s. per riuscire in un intento, impegnarsi con tutte le forze e con tutta la buona volontà; fare una cosa con sforzo, senza sforzo, con difficoltà o con facilità; costare molto s., richiedere un notevole impegno; costare poco s. o non costare nessuno s., non richiedere particolare impegno (lo studiare gli costa un grande s.; lo stare sveglio la sera non mi costa nessuno sforzo). In frasi di tono iron.: bello s.!, che s.!, a proposito di azione o impresa che non richieda capacità o impegno o sacrifici particolari, che non rappresenti perciò nessun merito per chi l’ha compiuta: bello s. picchiare un bambino!; guarda che s., mi ha regalato un euro! b. Nel linguaggio medico, lesione da sforzo, quelle provocate dall’incoordinato svolgimento di un atto lavorativo o sportivo; prove da sforzo, in diagnostica, prove di carico di lavoro cui vengono sottoposti alcuni soggetti, al fine di accertare l’efficienza delle funzioni cardiache e respiratorie. c. Di congegni e organi meccanici, il cimento a cui sono sottoposti durante il loro funzionamento: il motore, quando è nuovo, non deve essere sottoposto a uno s. continuato; la molla, per lo s. eccessivo, si è spezzata. d. Nel linguaggio tecn. il termine, con partic. specificazioni (s. di taglio, di pressione, di torsione, di trazione, ecc.), è usato per indicare il tipo di sollecitazione alla quale un organo meccanico, una struttura (o parte di essa), un materiale sono sottoposti (per es.: un albero soggetto a s. di torsione; le sbarre di una travatura reticolare soggetta a s. normali). 2. Nella scherma, azione che tende a far deviare il più possibile l’arma dell’avversario e che si esegue da un legamento, senza disgiungere la propria arma da quella avversaria, facendola scorrere con forza su questa e vibrando quindi il colpo. ◆ Dim. sforzétto, sforzùccio, quasi sempre scherz.; pegg. sfor-zàccio.