sfondato
s. m. [der. di sfondare]. – 1. non com. Sfondo, incassatura di volte e pareti. 2. Metodo di pittura prospettica col quale si simula l’apertura di un vano al di là della parete: decorazione a sfondato. 3. In anatomia, nome dato a fondi ciechi, dilatazioni, estroflessioni e simili: s. (o cono) della dura madre; s. bulbare dell’uretra. S. di Douglas 〈dḁ́ġlës〉 (dal nome del medico scozz. James Douglas, 1675-1742), riflessione del peritoneo dalla faccia anteriore del retto sulla parete posteriore dell’utero (nella donna), e sulla parete postero-superiore della vescica (nell’uomo), sede frequente di raccolta di essudati sanguigni o di processi infiammatorî o di altra natura, per lo più propagatisi dagli organi vicini; è chiamato anche s. posteriore, s. vescico-rettale, s. rettovaginale.