sfilare1
sfilare1 v. tr. [nelle accezioni 1 e 2, der. di infilare, per sostituzione del pref. s- (nel sign. 1) a in-1; nelle rimanenti accezioni, der. di filo1, col pref. s- (nei sign. 3 e 4)]. – 1. a. Togliere, estrarre ciò che era infilato: s. il filo dall’ago, e assol. s. l’ago; s. le allodole dallo spiedo; s. o sfilarsi l’anello dal dito; estens., s. il rosario, recitare la devozione facendo passare a uno a uno i grani della corona fra le dita; in senso fig., s. il rosario (o tutto il rosario), dire un sacco di malignità intorno a una persona, dirne tutto il male che se ne sa. Come intr. pron., sfilarsi, uscire dal filo o da altro supporto in cui il soggetto era infilato: mi si è sfilata la collana di perle; si è sfilato il manico dell’ombrello. b. Con il compl. oggetto di indumenti, o elementi di vestiario in genere, togliere o togliersi di dosso, quasi sempre con la particella pron. (in funzione di compl. di termine): sfila il pullover al bambino; sfìlati subito quella maglia bagnata!; sfilarsi le scarpe, le calze, la camicia. 2. Estrarre un oggetto (o anche parte del corpo) da dove era inserito: abbiamo sfilato due buste dal pacco; un ladro gli ha sfilato il portafoglio di tasca; s. le dita dei guanti, s. i piedi dalle pantofole; sfilò dalle staffe i piedi calzati di lucide scarpe (Jovine). 3. Togliere qualche filo da un tessuto, spec. per lavori di ricamo: s. la tela, una pezza di lino, un lenzuolo; come intr. pron., riferito a tessuti, perdere i fili, sfilacciarsi: è una stoffa rada, che si sfila facilmente; mi si è sfilata una maglia della calza, o anche mi si è sfilata una calza. Per estens., non com., s. la carne, toglierne i filamenti nervosi. 4. ant. S. i capelli, nel disegno o nella realizzazione artistica (in pittura o scultura), rappresentarli in modo distinto e rado così che quasi si possano contare. 5. non com. Togliere, far perdere il filo a una lama; più frequente come intr. pron.: il coltello si è sfilato, bisogna portarlo ad affilare. ◆ Part. pass. sfilato, anche come agg. (v. sfilato2).