sfigurare
v. tr. e intr. [der. di figura, col pref. s- (nel sign. 2)]. – 1. tr. Alterare la figura, i lineamenti: quella signora aveva una linea perfetta, ora la gravidanza l’ha un po’ sfigurata; ha un ascesso che gli sfigura il volto; è stato sfigurato da una scheggia di granata; per estens., iperb., stravolgere, alterare la fisionomia, l’espressione del volto: l’odio che nutre per noi è tale da sfigurarlo; e tu non vuoi vedere Una tristezza che sfiguri un viso (M. Moretti). 2. intr. (aus. avere) Fare cattiva figura, suscitare un’impressione negativa, spec. di persone o cose che non sono adeguate all’ambiente e alla situazione, che sono manifestamente inferiori o che stonano in confronto ad altre: è un uomo alla buona e fra tutte quelle persone colte ha paura di s.; sii educato e composto, e cerca di non farmi s.; devo fargli un bel regalo che non mi faccia s. di fronte agli altri parenti; quella vecchia poltrona, nel soggiorno nuovo, ci sfigura. ◆ Part. pass. sfigurato, anche come agg., alterato, mutato nei lineamenti: sfigurato dal male, dalle percosse ricevute; aveva il viso sfigurato dalle sofferenze; per estens., stravolto: era sfigurato dalla rabbia.