sfacciato1
sfacciato1 agg. [der. di faccia, col pref. s- (nel sign. 2)]. – 1. Riferito a persone, troppo ardito e disinvolto, che eccede i limiti di un doveroso rispetto, ritegno o pudore: un ragazzo s., che non ha soggezione di nessuno; quel tuo amico è un po’ s., ma non è antipatico. Con sign. più grave, che non sente pudore né vergogna di quanto dice o fa di riprovevole; spudorato, svergognato: è una ragazza s., che mente senza arrossire; un adulatore s.; un bugiardo s.; sarà in pergamo interdetto A le s. donne fiorentine L’andar mostrando con le poppe il petto (Dante). Anche come s. m. (f. -a), in entrambe le accezioni: questi ragazzi di oggi sono degli s.!; è uno s.; sei una s.; fu allora che feci la s., e che vi pregai io che procuraste di far presto (Manzoni). 2. a. Di cose e atti, fatto, detto con eccessiva disinvoltura, senza alcun senso di vergogna o pudore: una richiesta s.; una proposta s.; discorsi s.; s. menzogne; o che denota mancanza di rispetto, di ritegno, di pudore: un modo di fare s.; atteggiamento, sguardo s.; un’eleganza s.; un lusso sfacciato; una fortuna s., veramente notevole, tale da sembrare eccessiva, immeritata. b. estens. e fig. Troppo vivace e vistoso, tale da offendere il buon gusto: un vestito di un rosso s.; vorrei un bel giallo, non troppo sfacciato. ◆ Dim. sfacciatèllo; accr. sfacciatóne (f. -a); usati per lo più come sost. ◆ Avv. sfacciataménte, in modo sfacciato, da persona sfacciata: comportarsi, mentire sfacciatamente; in senso fig., con vivacità eccessiva: colori sfacciatamente accoppiati; un rosso sfacciatamente intenso.