sexy-bar
(sexy bar), loc. s.le m. Ritrovo a luci rosse, nel quale si assiste a spettacoli di genere erotico. ◆ La strage nel quartiere a luci rosse: 44 vittime. Le piste seguite dalla polizia: esplosione di gas o regolamento di conti tra gang rivali. Tokio, tutte morte le «studentesse» del sexy bar. Intrappolate con i loro clienti davanti alle finestre «sigillate». (Michele Farina, Corriere della sera, 2 settembre 2001, p. 11, Cronache) • È così accaduto ad Amburgo, la capitale europea della prostituzione, che una donna disoccupata abbia ricevuto una «proposta indecente». L’ufficio pubblico di collocamento le ha offerto un lavoro in una di quelle case. Non per lavori sessuali, che sarebbe un po’ eccessivo, ma nell’indotto: un posto nel sexy-bar, o alla «reception», o nel ristorante a luci rosse, ovviamente senza obbligo di prestazioni sessuali. (Paolo R. Andreoli, Sicilia, 2 febbraio 2005, p. 3, Economia e Politica) • Rimarrà chiuso per 60 giorni il sexy bar «Malizia» di via delle Magnolie. Nel locale notturno che ospita spettacoli di lap dance, l’unico in città, aperto nell’aprile del 2005, venerdì scorso è scoppiata una rissa che ha portato alla denuncia di cinque persone. (Carla Incorvaia, Repubblica, 16 giugno 2007, Palermo, p. VI).
Espressione ingl. composta dall’agg. sexy (‘erotico’) e dal s. bar.
Già attestato nella Repubblica del 10 dicembre 1986, p. 19 (Guido Vergani).