sette e mezzo
sètte e mèżżo locuz. usata come s. m. – Gioco d’azzardo italiano che si gioca con un mazzo di quaranta carte e con la partecipazione di un numero qualunque di giocatori, uno dei quali (il mazziere) tiene il banco, e il cui scopo è raggiungere, con due o più carte, il punteggio di sette e mezzo (il mezzo punto corrisponde a una figura) o avvicinarsi ad esso senza superarlo, cioè senza sballare (per convenzione, il re di denari assume il valore di matta). Dopo che il banchiere ha dato una carta coperta a ciascuno degli avversarî e a sé stesso, ognuno degli avversarî punta una somma a piacere sulla propria carta e, dopo averla guardata, può scegliere di «stare» (nel caso il suo valore sia piuttosto alto, e non voglia quindi rischiare di sballare) oppure di chiederne un’altra, scoperta, anche più volte, finché lo riterrà opportuno. Chi arriva a fare il punteggio massimo e chi sballa lo deve dichiarare scoprendo subito tutte le proprie carte e, nel caso abbia sballato, dà subito al banchiere la propria puntata. Terminato il giro, il banchiere, scoprendo la propria carta, fa il suo gioco allo stesso modo degli avversarî: se fa sette e mezzo, tutti i giocatori gli pagano una somma pari alla loro puntata (o doppia nel caso di sette e mezzo reale, quello cioè ottenuto con due sole carte); se sballa, paga tutti gli avversarî ancora in gioco. Coloro che hanno raggiunto un punteggio superiore a quello del banchiere, vengono da questo pagati secondo la loro puntata (raddoppiata nel caso di sette e mezzo reale); fanno il contrario se il loro punteggio è stato uguale o inferiore a quello del banchiere.