settanta
agg. num. card. e s. m. [lat. septuagìnta, lat. pop. septuàginta], invar. – Numero intero formato da sette volte dieci, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 70, in numeri romani LXX): un uomo di settant’anni; guidare a s. chilometri all’ora. Come s. m., il numero 70: il dieci nel s. sta sette volte; puntare sul s.; al plur., i s., i settant’anni di età di una persona, in espressioni quali essere sui s., avere circa settant’anni; aver passato i s., dopo i s. e sim. In composizione: settantuno, settantadue, ecc.; settantamila, centosettanta, duecentosettanta, ecc. Al plur., in denominazioni storiche, i S. (anche la Versione dei S., o la S., la LXX), la prima traduzione greca dell’Antico Testamento, così detta dal numero (arrotondato: propriam. 72) dei traduttori che, secondo la più antica tradizione, il re Tolomeo Filadelfo avrebbe chiamato in Egitto dove, nell’isola di Faro, avrebbero tradotto, in 72 giorni, il Pentateuco; il consiglio dei S., magistratura fiorentina istituita nel 1480 da Lorenzo il Magnifico con importanti incarichi spec. nell’ambito economico e finanziario (soppressa nel 1494, fu poi ripristinata nel 1512).