serpeggiare
v. intr. [der. di serpe1] (io serpéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Muoversi, procedere, strisciando per terra, con movimenti continui ondeggianti o a spirale, come fanno i serpenti; per estens., avanzare, procedere con percorso tortuoso: la strada sale serpeggiando al valico; il fiume serpeggia lento nella vallata; le fiamme serpeggiavano già sui muri esterni dell’edificio. In partic., in marina, procedere di una nave o di una formazione su una rotta non rettilinea, sia per il cattivo governo del timone o per avarie, sia per cercare di sottrarsi all’offesa di attacchi aerei e subacquei nemici. Nell’uso letter., di pianta che si avvolge in volute, che cresce insinuandosi tra altre: Intorno al bel lavor serpeggia acanto, Di rose e mirti e lieti fior contesto (Poliziano); Già vien sulle tue chiome Di lauro a serpeggiar fronda immortale (Parini); un fatidico laureto In cui men verde serpeggia la vite (Foscolo). 2. fig. a. Evitare di prendere una decisione ferma, di seguire una linea di condotta chiara e diritta: non che dicesse di no; ma eccolo di nuovo a quel suo s., volteggiare e saltar di palo in frasca (Manzoni). b. Riferito a sensazioni (anche fisiche), o a sentimenti, insinuarsi, diffondersi in modo rapido e coperto: tra i soldati già serpeggiava il malcontento; sentendomi s. fiamme ignote per le vene (Verga); brividi di febbre le serpeggiavano per la schiena (De Roberto); strideva con l’immagine del maschio italiano grande amante che aveva cominciato a s. nell’immaginario americano (Melania Mazzucco). ◆ Part. pres. serpeggiante, con valore verbale o di agg.: sentieri, viottole serpeggianti; aria coperta di oscuri nuvoli, divisi dalli serpeggianti moti delle infuriate saette del cielo (Leonardo); vastità molle e potente del fiume serpeggiante (Bacchelli); cercar di calmare il malumore serpeggiante fra gli operai. In araldica, attributo delle fiamme, delle code di cometa e delle bisce poste ondeggianti in palo. ◆ Part. pass. serpeggiato, con valore passivo, letter. e raro: una gonna di cerulee sete Serpeggiata d’argento (Chiabrera). In araldica, attributo del fulmine con una coda o striscia luminosa ondeggiante.