sentenziare
v. tr. e intr. [dal lat. mediev. sententiare, der. del lat. sententia «sentenza»] (io sentènzio, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Decidere, giudicare con sentenza, pronunciare una sentenza: il tribunale ha sentenziato che la richiesta di danni è infondata; questa Corte non è competente a s. in materia di diritto amministrativo; ant. o poco com. con il compl. diretto espresso: s. la pena di morte, il proscioglimento dell’imputato; Troppo mite decreto Quel che sentenzia ogni animale a morte (Leopardi); e nella forma passiva: era stato vicino ad esser sentenziato per eretico (Sarpi); l’aver lite ... con alcuno dei suoi seguaci, spesso equivaleva a essere sentenziato a morte (Ed. Calandra). 2. a. non com. Giudicare, decidere; esprimere con autorità un’opinione, una decisione in merito a qualche cosa: i senatori, richiesti del loro parere, avevano sentenziato che si dovessero respingere le proposte di pace. b. Dare giudizî categorici, non fondati su una reale o sufficiente competenza e autorevolezza; parlare sentenziosamente, esporre il proprio parere in tono cattedratico, di sufficienza: è uno pieno di sé, che non fa altro che s. su tutto o di tutto; non mi piace la gente che sentenzia troppo!