loc. s.le f. e m. Nell’editoria, in particolare quella statunitense, esperto che, all’interno di un testo destinato alla pubblicazione, ha il compito di individuare parole, frasi e concetti ritenuti offensivi e lesivi della sensibilità e della cultura delle comunità di minoranza. ♦ Elena e Maria Chiara Paolini curano Witty Wheels, progetto tra l’auto-fiction e l’autobiografico sul contrasto all’abilismo. Trattano il tema anche in scuole, associazioni e varie realtà professionali, e hanno organizzato corsi per giornalisti sulla narrazione non abilista. Elena ha studiato cinema e drammaturgia, Maria Chiara è sensitivity reader in ambito fiction e non-fiction sui temi della disabilità e dell’abilismo. (Ilibrideglialtri.com, prima dell'8 aprile 2021, People. Corso sui personaggi) • Il sensitivity reader setaccia il manoscritto alla ricerca di frasi e osservazioni offensive, stereotipi, bias, incomprensioni e rappresentazioni sbagliate che gli autori non appartenenti a una certa minoranza possono aver tralasciato. Per la stessa regola, un sensitivity reader deve appartenere alla comunità di cui si sta parlando. [...] Così il sensitivity reader risolverebbe due dei problemi principali dell’industria editoriale, dove da una parte c’è una sempre maggiore richiesta di rappresentare personaggi che appartengono a minoranze, e dall’altra ci sono quegli stessi autori bianchi a scriverne le storie e spesso a finire nei guai (secondo una stima del New York Times, nel 2018 l’89 percento degli autori pubblicati dalle maggiori case editrici americane erano bianchi). (Francesca Facciani, Rivista Studio.com, 21 luglio 2021, Cultura | Editoria) • Chi è e che cosa fa un «sensitivity reader»? «Esamina un’opera letteraria affinché promuova rappresentazioni autentiche di determinate identità, culture, comunità o esperienze vissute. Spesso ha lo stesso background dell’autore o dei personaggi del libro. I sensitivity reader hanno una solida esperienza accademica o professionale alle spalle: tutto ciò che serve a identificare stereotipi, inesattezze, pregiudizi inconsci presenti nei testi che sono chiamati a realizzare». (Marco Bruna intervista Melissa Yoon, editor e coordinatrice dei sensitivity reader per il Knopf Doubleday Publishing Group, Corriere della sera, 27 marzo 2022, La lettura, pp. 20-21. Libri).
Espressione ingl. ‘lettore attento a non urtare la sensibilità [di chi legge]’ (letteralmente ‘lettore’ [reader] di ‘sensibilità’ [sensitivity]).