seminazizzania
s. m. e f. inv. Chi deliberatamente suscita avversione o discordia e contribuisce a dividere gli animi. ◆ Un piccolo diavolo che si chiama Roberto Benigni e veste, nel film, gli appropriatissimi panni di Tullius Detritus, l’ineffabile galeotto seminazizzania con cui l’astuto condottiero tenta, con qualche effimero successo, di sabotare la proverbiale unità degli indomiti galli. (Elisabetta Rosaspina, Libero, 11 luglio 2004, p. 2, Anzitutto) • Presidente? Che passione. Tutti vorrebbero diventarlo almeno per un giorno. Per decidere l’allenatore vincente, per comprare il tornante indispensabile a far piovere le palle giuste al centro, per sbolognare i «seminazizzania», per contare di più in Federazione, per vincere finalmente dopo anni di magre. Ma è un mestiere difficile, quasi più difficile che in politica. (Mattino, 21 aprile 2001, p. 1, Prima pagina).
Composto dal v. tr. seminare e dal s. f. zizzania.