seminare
v. tr. [lat. sēmĭnare, der. di sēmen -mĭnis «seme»] (io sémino, ecc.). – 1. Spargere la semente in un terreno preparato a riceverla, perché germini e dia vita a nuove piante: s. il grano, l’avena, i ceci; s. il granturco nella (o sulla) parte più bassa del terreno; con altro costrutto: s. il campo a frumento, a foraggio. Comuni i prov. e le locuz. fig. chi non semina non raccoglie, per conseguire un guadagno o uno scopo è necessario lavoro e fatica; chi semina vento raccoglie tempesta, chi fa il male non può attendersi se non un male maggiore; ognuno raccoglie quello che ha seminato; s. sulla sabbia, o nella s., fare un lavoro inutile, affaticarsi inutilmente. Per altri prov. in cui seminare si contrappone a mietere, v. mietere. 2. fig. a. Spargere, lasciare cadere inavvertitamente qua e là: la carretta avanzava traballando e seminando la frutta per tutta la strada; è pane davvero! ... così lo seminano in questo paese? in quest’anno? e non si scomodano neppure per raccoglierlo, quando cade? (Manzoni); devi avere una tasca bucata, semini i soldi dappertutto!; e scherz., di chi fa cadere a terra denari: chi ne ha, ne semina! b. Più genericam., disseminare: dalle infinite Ossa che in terra e in mar semina morte (Foscolo); anche col sign. di cospargere, ma per lo più nel part. pass.: v. seminato. c. Provocare, suscitare deliberatamente in altri, spec. falsando i fatti, uno stato di disordine, sentimenti di contrarietà e di avversione, in espressioni quali s. zizzania e simili: s. discordie tra gli alleati; falsi amici che seminano odio e rancore. d. Far insorgere, suscitare, diffondere qua e là: s. scandali; gli invasori seminarono il terrore nelle zone occupate; i banditi, sparando all’impazzata, hanno seminato il panico tra la popolazione. e. Far perdere le proprie tracce, sbarazzarsi degli inseguitori, distanziandoli o sfuggendo loro con un’abile manovra o con un espediente: lo seminai con una scusa (Pavese); riuscì a s. i proprî inseguitori, gli agenti che lo pedinavano. Nel linguaggio sport., distaccare gli avversarî con uno scatto, con un’accelerazione della propria velocità. ◆ Part. pass. seminato, anche come agg. e s. m. (v. la voce).