seme
séme s. m. [lat. sēmen sēmĭnis, della stessa radice se- del verbo serĕre «seminare»]. – 1. a. Nelle piante, l’ovulo maturo delle spermatofite che racchiude il giovane sporofito quiescente, o embrione, accompagnato o no da un tessuto di riserva, l’endosperma, e protetto dai tegumenti seminali, costituenti il guscio, derivati da quelli dell’ovulo; può avere forma e colore varî e grandezza che va da molto meno di un millimetro (come nelle orchidacee) a parecchi centimetri (come la noce di cocco); semi di mela, di arancia, di cocomero; il s. della pèsca, dell’albicocca; s. commestibili, quelli che contengono grandi quantità di sostanze mangerecce (i pinoli, i semi dei cereali, le castagne, i fagioli, le fave); semi di zucca (nell’uso pop. anche assol. semi), quelli che si mangiano salati e abbrustoliti. S. oleosi o da olio, quelli più ricchi di grassi: di essi vengono sfruttati, per la produzione di olî commestibili (detti olî di semi) solo alcuni, quelli con tenore in grassi superiore al 20-25%, di poco costo, di facile approvvigionamento, di buoni requisiti igienici, come i semi di arachidi, colza, girasole, mais, soia, o quelli residui di produzioni diverse, come i semi di cotone, ecc.; per la produzione di olî industriali vengono usati i semi di ricino (lubrificanti, usi farmaceutici), di lino (olî siccativi per vernici), ecc. S. saltellanti (o s. ballerini), i semi di una pianta delle euforbiacee (v. saltellante). Nel linguaggio com. e fam. sono chiamati impropriam. semi (al dim., semìni) i vinaccioli del chicco d’uva. b. In partic., il seme che viene affidato alla terra perché se ne sviluppi una nuova pianta, e che in agraria è più spesso chiamato semente (v.): gettare il s. nel terreno; il s. piglia, s’apprende, s’appicca; con valore collettivo, la semente: grano da seme, i chicchi del grano serbati e usati per la semina; dei fagioli, quest’anno, non si è ricavato il s., il raccolto è stato così scarso, che la terra non ha reso neppure quello che si era seminato. Com. le espressioni fig. non ne è rimasto neanche il s., niente, neanche la più piccola parte; delle persone oneste (o sim.), ormai, se n’è perduto il s., non ne nascono più; scherz., la tengo per s., tienla per s., d’una cosa che sia rimasta unica (o in piccola quantità) fra tante che se ne avevano. c. Per somiglianza di dimensione e di forma, nome dei capolini della pianta Artemisia cina, donde il nome di seme santo (v.) dato comunem. alla droga che se ne ricava. d. In senso ampio, poet., frutto, in quanto in esso è contenuto il seme: pon mente a la spiga, Ch’ogn’erba si conosce per lo seme (Dante; il passo è reminiscenza biblica: «Unaquaeque enim arbor de suo cognoscitur», Luca 6, 44; cfr. anche Matteo 7, 16 segg.). 2. fig. a. Ciò che è principio, origine, oppure stimolo da cui qualche cosa deve o può nascere e svilupparsi: Ma se le mie parole esser dien seme Che frutti infamia al traditor ch’i’ rodo ... (Dante); spargere il s. della verità, dell’amore fra i popoli; gettare il s. dell’odio, della discordia, ecc. b. letter. Gli antenati, i progenitori: Bestemmiavano ... L’umana spezie e ’l loco e ’l tempo e ’l seme Di lor semenza e di lor nascimenti (Dante). Più astrattamente, stirpe, origine: O pianta di buon seme, Al suolo al cielo amica (Parini); e con valore ancora più vicino agli usi traslati del sign. 1 b: di genìa come quella bisognerebbe distruggere (o estirpare) il s., far sì che se ne estingua la stirpe. In altri casi, discendenza (sign., questo, frequente nella Bibbia): Similemente il mal seme d’Adamo Gittansi di quel lito ad una ad una (Dante); qui il mal s. d’Adamo sono le anime dannate, ma l’espressione è talora rivolta proverbialmente a indicare in genere la stirpe umana. 3. estens. a. Sinon. dotto o, in alcuni casi, pop. ed eufemistico, di sperma (precisando, seme maschile): I Dioscuri erano nati da Leda fecondata dal s. di Zeus; in zootecnia, la raccolta del s., per la fecondazione artificiale. b. Seme bachi, o s. da bachi, nome dato dai bachicoltori alle uova del baco da seta. 4. Ciascuno dei quattro «colori» delle carte da gioco, contraddistinti da figure diverse: cuori, quadri, fiori, picche nelle carte francesi; spade, bastoni, coppe e denari nelle carte napoletane. 5. Al plur., semi, tipo di pastina da brodo a forma di semi di mela o di altri frutti e di alcuni cereali. ◆ Dim. semétto, semino (v.).