segreta
segréta (o secréta) s. f. [femm. sostantivato dell’agg. segreto, secreto, nei varî suoi sign.; il n. 1 dal lat. mediev., eccles., secreta]. – 1. Nella liturgia cattolica preconciliare, preghiera detta dal sacerdote a voce bassa (donde il nome) nella messa, dopo l’offertorio, per chiedere a Dio di gradire e benedire le offerte che stanno per essere consacrate; il Concilio Vaticano II ha ripristinato l’uso antico di pronunciare a voce alta questa preghiera, che ha così ripreso la sua primitiva denominazione di oratio super oblata «preghiera sopra le offerte». In questo, e nel successivo sign., è più frequente la variante secreta. 2. Nell’armatura medievale, specie di calotta (detta anche cervelliera o mezzatesta), di pelle o tela a forma di cercine, o anche in maglia di ferro e acciaio, che i guerrieri portavano sotto l’elmo, per protezione del capo. 3. Cella isolata, spesso sotterranea e senza finestre, in cui si rinchiudevano un tempo i detenuti cui si voleva impedire ogni possibilità di comunicare con l’esterno, con altri prigionieri o con altro personale della prigione diverso da quello addetto alla loro custodia. In questo sign., quasi esclusivam. segreta (raro secreta). 4. L’ufficio supremo che sovrintendeva alle pubbliche entrate e ai conti nell’isola di Cipro prima della dominazione veneziana e che rimase in vita anche durante questa (secoli 15° - 16°). Lo stesso nome era dato all’archivio segreto della Repubblica Veneta e del Banco di S. Giorgio di Genova.