segmento
segménto s. m. [dal lat. segmentum «taglio, striscia», der. di secare «tagliare»]. – 1. In geometria, parte di retta compresa fra due punti, detti estremi del s.; lunghezza di un s., la distanza fra i due estremi; s. consecutivi, due segmenti con un estremo in comune e che giacciono su rette diverse; s. adiacenti, due segmenti con un estremo in comune e che giacciono sulla stessa retta (da parti opposte rispetto all’estremo comune); s. orientato, segmento in cui è stato fissato un verso di percorrenza (è sinon. di vettore); talvolta si distingue fra s. aperto, in cui si escludono gli estremi, e s. chiuso, quando si considerano gli estremi come appartenenti al segmento stesso (parlando assol. di segmento ci si riferisce in genere al secondo caso); confronto, somma, differenza di segmenti. Più raram. (e con uso improprio) il termine viene esteso a indicare un tratto di curva compreso fra due suoi punti. Accompagnato da un agg., indica anche figure piane o solide: s. circolare (a una o a due basi), s. parabolico, s. sferico (a una o a due basi). 2. Più genericam., tratto di un corpo o di un materiale qualsiasi compreso tra due estremi: un s. di canna, di corda; si vedeva anche un s. di linea ferroviaria (Cassola); anche, parte più o meno grande tagliata da un determinato oggetto o corpo: esaminare al microscopio un s. di pelle; ritagliare un s. di stoffa; la vecchia vernice si scrostava a grandi segmenti (I. Calvino). Con sign. più specifici: a. In zoologia, ciascuna delle parti di cui si compone un organo o un’appendice di un organismo, soprattutto con riferimento agli invertebrati (talora usato anche come sinon. di metamero). b. In medicina, e in partic. in anatomia, parte, porzione, tratto: s. distale dell’arto superiore, la mano; s. polmonare, ciascuna delle diciannove zone (dieci per il polmone destro e nove per il sinistro) in cui è suddiviso il parenchima polmonare, incluse nei lobi e dotate di autonomia anatomo-funzionale e fisiopatologica. c. In botanica, ciascuna delle singole parti di una foglia o di altro organo omologo divise fino alla nervatura mediana o fino alla base della lamina. d. In meccanica, altro nome delle fasce elastiche (v. fascia, nel sign. 5 e). 3. In linguistica, termine usato per indicare una porzione, arbitrariamente delimitata, della catena parlata; in partic., nella terminologia distribuzionalista, una sezione di enunciato compresa tra due confini successivi. 4. In antropologia sociale, s. di parentela, s. del clan, s. del lignaggio, tratto di parentela relativo all’unità presa in considerazione. 5. In informatica, ciascuna delle diverse sezioni in cui può pensarsi suddiviso un programma applicativo, in genere di notevole lunghezza; è trattato unitariamente o dal punto di vista della stesura (s. logico) in fase di programmazione, ovvero dal punto di vista dell’occupazione della memoria principale di un elaboratore (s. fisico), qualora questa, non potendo contenere l’intero programma, debba essere caricata in più fasi successive, ciascuna relativa all’esecuzione di un segmento del programma. 6. Nel linguaggio economico e pubblicitario, segmento di mercato, la parte del mercato generale di un bene rappresentata da un gruppo omogeneo di consumatori, individuato in base ai parametri di vario genere (socioeconomici, geografici, psicologici, ecc.); prodotto di segmento, il bene prodotto per un determinato segmento del mercato.