sedici
sédici agg. num. card. [lat. sēdĕcim, comp. di sex «sei» e decem «dieci»]. – Numero composto di dieci più sei unità, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 16, nella numerazione romana XVI): un ragazzo di s. anni; l’aereo partirà alle ore s. (o sostantivato, alle sedici) in punto; pellicola di 16 mm, formato di pellicola cinematografica usato in passato, oltre che a livello amatoriale, soprattutto per documentarî o per filmati da trasmettere in televisione, in quanto, nonostante che l’ingrandimento dei fotogrammi in proiezione determini una minore nitidezza delle immagini rispetto alla pellicola di 35 mm, consentiva l’uso di cineprese professionali particolarmente leggere e maneggevoli. Come s. m., il numero 16, o altro che sia contrassegnato con questo numero: è stato estratto il s., vince il s.; ritornerò il s.; per andare in centro devi prendere il s. (con ellissi, rispettivam., di giorno, e di autobus o tram); nel s. (e più spesso nel ’16), forma abbreviata per 1916 o, se è chiaro dal contesto, 1816, ecc. Governo dei Sedici (o Tirannide dei Sedici), nome dato ai capi della Lega cattolica a Parigi (1576-1594) negli ultimi anni delle guerre di religione: il numero originario di cinque fu portato a sedici (uno per quartiere) nel 1587. Sedici Savî, collegio di magistrati che deteneva il potere esecutivo della Repubblica Veneta, eletto dal senato di sei mesi in sei mesi. Con valore ordinale, posposto al sost.: il capitolo s., Luigi s. (sempre in scrittura numerica, 16 e rispettivam. XVI).