secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere s. giustizia; comportarsi s. le regole, s. la logica dei fatti; pettinarsi, vestirsi s. la moda; curarsi s. le prescrizioni del medico. In partic., s. la mia opinione, s. il suo parere e sim., stando a come la penso io, a ciò che pensa lui; anche, con lo stesso senso, s. me, s. lui, s. noi e sim. (spesso con valore limitativo: s. me, hai torto; e allora, s. te, cosa dovrei fare?; s. alcuni il calo demografico è un bene, s. altri è un male; s. i critici si tratta di un pessimo libro); stando a quanto viene affermato o è stato scritto da qualcuno: il Vangelo s. Giovanni, s. Matteo, ecc.; s. Galileo, s. Kant, s. Croce; S. la sentenza di Platone (Dante). Può reggere anche una proposizione: s. ciò che comunemente si dice; s. quanto mi hanno detto; meno com., con ellissi del ciò: s. che scrive Vico; s. che mi è stato detto. b. In rapporto a, in proporzione a: premiare s. il merito; punire s. la gravità del reato; trattare una persona s. il suo grado e la sua condizione; dare a ciascuno s. le sue necessità. c. Ant., con valore limitativo, tenendo conto di una determinata situazione per quanto è concesso a o si può pretendere da: io ti saprò bene secondo donna fare un poco d’onore (Boccaccio); con altro senso e con altra costruzione (ellittica): Quivi, secondo che per ascoltare, Non avea pianto mai che di sospiri (Dante), per ciò che si poteva giudicare ascoltando. d. In base a, in dipendenza di: agire s. il caso; comportarsi s. le circostanze; mi regolerò s. la sua risposta (o s. ciò che risponde); la temperatura varia s. le stagioni; cambia idea s. il vento; frequenti anche le locuz. s. come ..., s. dove ..., s. quando ..., s. quanto ..., e sim., che equivalgono pressappoco a «dipende dalle circostanze, dal modo, dal luogo, ecc.» e servono in genere a condizionare un determinato comportamento o fenomeno: l’acquisterò o no, s. quanto mi chiede; pop., fa o non fa s. come gli gira, o come gli frulla; in risposte: «Verrai?» «S. come mi sentirò». Anche ellitticamente: «Accetti?» «Secondo ...». 2. In funzione di cong. subordinante, unita a che (meno com. la grafia secondoché), può introdurre proposizioni modali, con il verbo all’indicativo, con il sign. di «così come, nel modo che»: parla s. che gli viene in mente; Giudica e manda s. ch’avvinghia (Dante); consentendo di tremare dal freddo o affogare dal caldo s. che io voglio (Leopardi); oppure può introdurre proposizioni ipotetiche, spec. alternative (con il verbo al congiuntivo), con il sign. di «se, nel caso, nell’ipotesi che»: può essere promosso, s. che si impegni o no; possiamo decidere di pranzare in terrazza, s. che il tempo si mantenga buono o peggiori; il colore della stoffa cambia s. che la si guardi alla luce naturale o a quella artificiale.