sdrumare
v. tr. [dal friul. sdrumà, che a sua volta è dal lat. tardo *exderamare, der. di ramus «ramo»; propr. «scuotere, squassare i rami»; ma cfr. anche ant. aretino strumare «mandare a male, guastare» e sim.]. – 1. Nel gergo aviatorio, spec. del passato, colpire, ridurre in cattive condizioni, abbattere un avversario o altro obiettivo: s. un bombardiere nemico; s. una torre di controllo. 2. estens. Nel gergo giovanile, conciare male un avversario, distruggere: abbiamo sdrumato la squadra campione in carica; anche, picchiare violentemente. ◆ Part. pass. sdrumato, anche come agg., nel gergo dei tossicodipendenti, completamente inebetito per l’effetto di stupefacenti; nel linguaggio giovanile, riferito a persone, stanco morto, stremato: sono sdrumato, non ho fatto che andare avanti e indietro per la città tutto il giorno; detto di oggetti, distrutto, ridotto in pessime condizioni.