sdraiare
v. tr. [forse lat. *exderadiare (der. di radius «raggio», con i pref. ex- e de-), con il sign. di «stendere le gambe e le braccia a raggio»] (io sdràio, ecc.). – 1. Mettere disteso a giacere, coricare: si è sentito male e l’hanno sdraiato sul letto. Raro e region. (eccetto che al part. pass. in alcuni usi tecnici, v. oltre) con riferimento a cose, abbattere, coricare: la grandinata ha sdraiato il grano (cfr. il più tecnico allettare). 2. Più frequente il rifl. sdraiarsi, mettersi a giacere, stendersi: sdraiarsi su un fianco; sdraiarsi sul divano; sdraiarsi su un prato, sulla sabbia, per terra; sdraiarsi a prendere il sole; con uso assol., stendersi sul letto per un breve riposo: vado a sdraiarmi per un quarto d’ora. ◆ Part. pass. sdraiato, anche come agg.: se ne sta sdraiato a leggere; dopo l’iniezione, resti sdraiato per un quarto d’ora; col sign. partic. di abbattuto, coricato, in alcuni usi tecnici: in botanica, in riferimento a fusto o ramo, è sinon. di prostrato; nelle costruzioni, di muro di controripa avente il paramento interno così inclinato da doversi costruire adagiato sul terreno sottostante (anch’esso sagomato a scarpa).