scritto
agg. e s. m. [part. pass. di scrivere; lat. scrīptus e neutro sostantivato scrīptum]. – 1. agg. a. Tracciato per mezzo della scrittura: caratteri s. (contrapp. di solito a stampati), e caratteri s. a mano, a macchina, o s. con chiarezza, in modo confuso, indecifrabile (dove il valore di scritto è più participiale che aggettivale); qui vedo qualcosa di s., ma non riesco a leggerlo; espresso, redatto o tramandato per mezzo della scrittura: dare un ordine s.; prendere un impegno s.; non sempre le leggi s. coincidono con i principî del diritto naturale; lingua s., contrapposta, anche come varietà linguistica, alla lingua parlata, di cui è più elevata e rigida; fonti s., opposte a quelle orali. b. Coperto di segni di scrittura: foglio s.; ci sono alcune righe s., altre rimaste in bianco. c. Nel ricamo, punto s., punto che traccia i contorni di un disegno (v. punto2, n. 1 a). d. Nell’uso scolastico, che si fa mediante la scrittura, in contrapp. a orale: esame, compito s. (anche come s. m.: lo s. è andato male, ma mi sono salvato con l’orale; ho avuto cinque allo s. e sei all’orale; domani ho lo s. di latino). e. ant. Detto di capitale, credito e sim., lo stesso che nominale. 2. Con valore più chiaramente participiale, in alcuni sign. estens. e fig.: a. Destinato, deciso: era s. che dovesse finire così; anche assol.: è s., era scritto. In senso proprio, è s., sta s., espressioni con cui si introduce o si conclude una testimonianza autorevole: è s. nel Vangelo che ...; come sta s. nel codice, e sim.; frequente, nell’uso fam., e con tono risentito: e dove sta scritto che a rimetterci debba essere proprio io? b. Scolpito, profondamente impresso: il suo ricordo resterà s. nel nostro cuore. c. Espresso in modo chiaro e inequivocabile: la colpa l’aveva s. in fronte; Se a ciascun l’interno affanno Si leggesse in fronte scritto, Quanti mai che invidia fanno Ci farebbero pietà! (Metastasio). 3. s. m. a. Ogni espressione linguistica realizzata per mezzo della tecnica della scrittura: non mi ha mandato neppure una riga di scritto; lo s. è sempre più impegnativo delle parole. Comune la locuz. avv. per s. (o la variante eufonica per iscritto, oggi sentita di tono più sostenuto), contrapp. ad a voce: rispondere, trattare, comunicare per s.; impegnarsi per s.; mettere per s., scrivere e, per estens., assumersi una responsabilità con un documento scritto, e non soltanto verbalmente; fig., ant., in modo palese, evidente e sicuro: Da poppa stava il celestial nocchiero, Tal che parea beato per iscripto [ma l’ediz. da noi abitualmente seguita reca: Tal che faria beato pur descripto] (Dante; la grafia latina, in tutti e due i casi, è resa necessaria dalla rima). Meno com. la locuz. in scritto (o in iscritto): mettere in s., scrivere; ella gli avea giurato e a bocca e in scritto, Che mai non saria ad altri, ch’a lui, sposa (Ariosto). b. Ciò che è espresso mediante la scrittura a mano; per estens., la scrittura stessa: uno s. che si legge male; uno s. chiaro, confuso, illeggibile; anche in contrapp. a ciò che è espresso con caratteri da stampa: lo stampato lo sapeva leggere, mettendoci il suo tempo: lo s. è un altro par di maniche (Manzoni). c. Più genericam., quanto si comunica o si esprime per mezzo della scrittura, e quindi anche della stampa: uno s. anonimo, firmato; uno s. cifrato; per favore, rileggimi il testo dello scritto. d. Per estens., lettera: inviare, ricevere, recapitare uno s.; ho ricevuto un suo s. spedito un mese fa. e. Opera letteraria in prosa o in poesia; opera, saggio di qualsiasi genere e argomento redatto mediante la scrittura, pubblicato e non pubblicato (spec. al plur.): gli s. in volgare di Dante; gli s. minori del Verga; s. postumi, editi, inediti; l’edizione nazionale degli s. del Mazzini; con partic. riferimento all’argomento: s. polemici, satirici, apologetici, licenziosi, pornografici; scritti d’occasione, composti in occasione di qualche avvenimento particolarmente solenne o importante. ◆ Dim. e spreg. scritterèllo, e più spreg., ma raro, scrittùccio; pegg. scrittàccio.